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In tribunale a Schettino contestano che qualche membro dell’equipaggio lo avesse informato che “i sei generatori erano allagati”. Schettino risponde di aver chiesto “di vedere sul piano di ordinate quanto è questo benedetto squarcio”, poi dichiara !Ho dato l’allarme di emergenza quando ero convinto di non dovere più tornare indietro e che lo dovevo dare per forza. Perché questa è la verità”. Ad un certo punto evidentemente la situazione sfugge di mano, i passeggeri si organizzano da loro, di questo vi è scritto anche in alcune testimonianze che abbiamo raccolto nei giorni seguenti al naufragio. Intanto il Corriere della Sera riporta un punto importante, una spiegazione che pare necessaria anche se probabilmente mette indubbio alcuni degli aspetti analizzati fino ad ora, ovvero, esiste una telefonata fra Costa Crociere (Ferrarini) e De Falco, inoltre Costa era consapevole della gravità della situazione e della necessità di evacuare la nave. Però l’ordine non arrivò. «Nel primo colloquio mi disse che da me non se lo aspettava… Ci siamo sentiti più volte e anche quando stavo sullo scoglio l’ho richiamato. Dico: “Guarda, vedi così e così, mandami gli elicotteri”.
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“Ma quante persone hai?”. Gli ho detto: “Guarda, c’ho circa 100, 150 persone, ora non ti so quantificare, mi servono gli elicotteri. Poi gli ho anche detto del comandante della Capitaneria. Ho detto: “Guarda, digli che io non è che non ci voglio tornare sulla nave perché a questo signore credo che non sono stato chiaro a spiegargli la situazione. Chiamalo tu per favore e diglielo che non è che mi sto rifiutando di eseguire un ordine della Capitaneria, che non voglio salire sulla nave”. Ha detto: “Ok Francesco, non ti preoccupare, lo chiamo io”». (Corriere della Sera) Intanto pare ci siano stati anche dei guasti nel sistema di navigazione, probabilmente dovuti al black out.