Giovanni Strafellini (uomo) scrive un bel post sul diritto alla partoanalgesia.
Il che è un po’ come scrivere sul diritto a non morire di fame.
Ma andiamo avanti.
Tra i commenti desolanti di molte donne e un solo maschietto, spicca per notorietà di firma questo:
Penso che le donne hanno partorito naturalmente per migliaia di anni e nella stragrande maggioranza dei casi possono continuare a farlo. Se è un espediente per soffrire di meno quindi non mi piace e io non l’ho voluto: la gravidanza e il parto non sono malattie, ma avventure strepitose. Ci sono però casi in cui disfunzioni e problemi rendono il parto talmente difficile che forse un aiuto chimico può servire, e in effetti i progressi della medicina hanno fatto diminuire molto la mortalità delle donne e dei bambini. Sono eccezioni però, e non devono diventare la norma.
Costanza Miriano
(Facendo il verso) Se è un espediente per soffrire di meno quindi non mi piace e io non l’ho voluto (fine del verso).
Mi domando quali altri nobili scopi abbia mai la peridurale in travaglio di parto, oltre a quello appunto di rendere tollerabile il dolore nel parto (se non addirittura di eliminarlo).
(Facendo il verso) …e io non l’ho voluto (fine del verso).E se non l’ha voluto l’autrice del libro dell’anno, Costanza Miriano, la donna che saltella tra una borsa Dior e un’Ave Maria, allora manco noi dobbiamo pretenderla.
E’ imbarazzante notare come a volte certi giornalisti (la Miriano è nell’ammiraglia Rai) – che avrebbero quantomeno il dovere di informarsi prima di scrivere – parlino senza conoscere il problema.
Il trattamento antalgico in travaglio di parto è un LEA. Non ce lo dice più la nostra Cecilia, ma l’attuale ministro Renato Balduzzi in risposta all’interrogazione parlamentare 5-05901 degli onorevoli Barani e Fucci:
Il Ministro precisa, infine, che le procedure analgesiche “sono già incluse nei LEA, le Regioni devono garantirne l’erogazione almeno nelle strutture con un numero di parti superiore a un determinato valore (1.200), mentre nelle Regioni ove non risultino presenti punti nascita con tali livelli di attività, si dovrà operare in modo che vi siano una o più strutture che possano assicurare una risposta adeguata”.
(Solito verso) la gravidanza e il parto non sono malattie, ma avventure strepitose (fine del falsetto).Parola di Costanza, la giornalista che si eccita con l’ortodossia matrimoniale e presumo, pure con quella ostetrica.
(Falsetto) Ci sono però casi in cui disfunzioni e problemi rendono il parto talmente difficile che forse un aiuto chimico può servire (fine del falsetto),Forse eh! Non illudetevi.
(Tono serissimo, da giornalista che commenta l’Angelus) Sono eccezioni però, e non devono diventare la norma (fine del tono serissimo).Carissima Costanza, non devono diventare la norma… e perchè?
Perchè il parto è un’avventura strepitosa e l’ortodossia in fin dei conti eccita un po’ tutti?
La norma in un paese laico e civile la decide il diritto. E il diritto ci dice che curare il dolore è – oltre che un gesto umano - un livello essenziale d’assistenza.
Il diritto, così come lo intende la Miriano non è di casa in un paese civile e laico. E’ una pianta (infestante) che cresce rigogliosa e folta nella giungla. E’ la norma secondo Natura.
FONTE : http://epidurale.blogspot.it/2012/01/costanza-miriana-partorisci-e-sii.html