Costi di recesso

Da Simone1984

La liberalizzazione del mercato delle Telecomunicazioni ha posto le condizioni per poter avere una reale concorrenza nel settore, e la nascita di nuovi operatori ha concorso a l’avviarsi della crescita dei servizi, grazie anche agli investimenti in infrastrutture e serbando costi ridotti. Ovviamente da questa situazione ne ha tratto beneficio il cliente, che ha potuto risparmiare sulle proprie bollette grazie alla maggiore presenza di queste offerte a basso costo.

Però nel tempo si è posto il problema, in caso di recesso, dei costi che il cliente è deve pagare per poter cambiare Operatore.

A testimonianza della incertezza interpretativa delle norme regolanti il recesso dai contratti telefonici sono le numerose domande di molti clienti alle associazioni dei consumatori e i dibattiti che si svolgono sul web.

 L’Agcom è comunque intervenuta disponendo multe agli Operatori che non applicano le disposizioni legislative in materia che non prevedono il pagamento di penali per il cambio di Operatore. Per le offerte telefonia e adsl sono annunciati dei contributi di disattivazione che variano in base alla durata del contratto:

Telecom, al termine del primo anno, non richiede il pagamento di nessun contributo;

Infostrada, invece, prevede un contributo differenziato per il servizio voce e quello adsl dello stesso importo, ma il contratto ha durata illimitata per cui tale costo è sempre da pagare;

Fastweb, invece, prevede un importo che varia in base alle tipologie di recesso:fibra ottica, fibra ottica senza rientro in Telecom, migrazione, rientro in Telecom, Adsl senza rientro in Telecom Italia e Wholesale senza rientro in Telecom. Tali costi vanno da un minimo di €41 a un massimo di €90,65 iva esclusa;

Teletu prevede una durata contrattuale di 12 mesi che si rinnova per periodi di uguale durata ed un costo di 60€ sia per Adsl che per linea voce;

Vodafone applica un contributo aggiuntivo per ipotesi di recesso, il cui importo e’ stabilito dalla Compagnia Telefonica. Questo importo è giustificato dalla spesa che l’Operatore sostiene nel fornire all’utente l’apparato per l’attivazione del servizio.

Bisogna comunque precisare che i costi di disattivazione del servizio voce e adsl si pagano solo nel momento in cui si ha la cessazione della linea, poiché gli Operatori sostengono un costo che viene poi girato cliente finale.

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