Sveglia italiani.
Cittadini italiani. Avete ragione a lamentarvi della vostra democrazia. Diciotto mesi per cambiare una costituzione! E’ mai possibile che nell’epoca di internet ci voglia tanto tempo? Un filibustiere della rete ci mette cinque minuti a scaricare l’ultimo Fast and Furious. E noi dovremmo aspettare diciotto mesi per sapere cosa Quagliarello e Letta sono riusciti a scrivere su un pezzo di carta? Un bambino di prima elementare non ha bisogno di così tanto tempo per il suo temino delle vacanze. Perché in fondo si tratta di questo, riscrivere la Costituzione è il compitino per le vacanze dei nostri politici che dopo non aver fatto nulla per tutto l’anno scolastico, devono recuperare.
Che poi, mi riesce difficile capire quanto sia complicato scrivere una legge, anche se indubbiamente di grande importanza. L’attuale Costituzione ne conta più di ottomila, più di quante ne dica Fiorello in una trasmissione, molte di più di quelle usate da Totti nella sua magna opera sull’antica Roma, non l’AS Roma, bensì quella che vinceva parecchie coppe nel Mediterraneo e anche Oltralpe (E mo’ te spiego Roma. La mia guida all’antica Roma. Mondadori 2012, disponibile anche in veneto). A scrivere ottomila parole ce la può fare La Russa. Ottomila volte duce.
Quindi.
Roberto Fico ha trovato una costituzione adatta al popolo di internet. Un foglio. Con molti “mi piace”.
Non perdiamo tempo. Semplifichiamo il lavoro ai saggi. Licenziamoli. Non facciamo sforzare l’on. Ghedini su frasi complesse come “la legge è uguale per tutti”. Evitiamo ai cinquestelle di scappare quando si tratta di votare. Adottiamo una costituzione straniera. Compriamo condizionatori coreani, auto giapponesi, computer cinesi e non possiamo prenderci una Costituzione? Basta cambiare il preambolo e dove c’è scritto, che ne so, Bhutan, mettiamo Italia, e invece di “imperatore” mettiamo “io”. Sarebbe un successo straordinario. Si potrebbe anche lasciarla scritta com’è, senza tradurla in italiano, prima di tutto per evitare i problemi di traduzione in cui si infilerebbe Brunetta. Tanto, quanti italiani hanno letto la Costituzione repubblicana? Alzate le mani! Sessanta milioni! Ecco come si dimostra che gli italiani sono dei gran bugiardi.
Prendiamo una Costituzione già testata dal tempo. Quella americana, ovviamente. Ma anche quella francese, che è sempre meno bellissima della nostra ma è più chic. Quella tedesca, solida e squadrata come una BMW. Oppure quella giapponese, dono degli americani, così perfetta che non è mai stata modificata dal 1947.
Insomma.
Nell’epoca di internet, la scarichiamo e la portiamo in parlamento già pronta senza pagare royalties. E poi, voglio vedere che diranno quelli del movimento cinquestelle, che su internet ci navigano, ci discutono, ci vivono, ci fanno l’amore e ci votano e sono tanto bravi ad usare il computer. Ci potrebbe pensare quel loro deputato con un nome molto adatto alla nostra epoca, Roberto Fico. Mica si chiama Moccia. E’ Fico. Uno con un nome così su internet trova tutto. E poi Grillo ci farebbe le costituzionalarie. Scegliete la costituzione preferita. Duecento sceglieranno la Costituzione dello stato libero di Bananas.
Ma nel caso in cui i duecento elettori delle costituzionalarie non trovassero una costituzione adatta, ecco qualche consiglio.
Vaticano. Esiste una Legge fondamentale emanata nel 1929 ed emendata nel 2001. Va scartata non perché l’assolutismo non sia di moda, bensì perché i requisiti per l’elezione a papa non permetterebbero al cavaliere di partecipare.
Una repubblica turisticamente e fiscalmente attraente.
San Marino. Comunità indipendente indipendente da secoli, ben organizzata e pacifica. Vive di turismo ed evasione fiscale e potrebbe rappresentare perciò un valido modello economico anche per la circondante Italia. Il principale vantaggio è che le leggi fondamentali della repubblica sono scritte in italiano, lingua comprensibile in ampi strati della popolazione parlamentare. Gli organi dello stato prevedono due Capitani reggenti per sei mesi, altra positiva soluzione per le nostre difficoltà di convivenza politica. Ci pensate? Cambiare politici ogni sei mesi senza cambiare nulla. Il PD potrebbe eleggere Renzi ed Epifani. Il PDL potrebbe affiancare un’ape regina al cavaliere. Il Cinquestelle potrebbe eleggere Nulla e Vaffa, sempre che i duecento elettori delle loro consultarie non propongano Coppi e Bartali. Potrebbero nascere interessanti combinazioni. Per esempio un inedito ticket Alfano-Letta; un sogno fatto realtà, D’Alema-Berlusconi; oppure un Vaffa e Dito Medio in una strabiliante alleanza Lega-Cinquestelle. Certo, due Capitani reggenti sono pochi e vi sarebbe il concreto rischio che Grande Sud e Fratelli d’Italia restino fuori. Terribile anche la prospettiva di un parlamento formato da sole 60 persone, il che farebbe un deputato per ogni milione di italiani. Troppi anche per il più stakanovista dei nostri parlamentari. Senza contare che con il tasso di assenteismo a Montecitorio, alle sedute in cui si parla di diritti delle donne, ci sarebbero uno, massimo due deputati.
Stati Uniti. L’esempio della più perfetta democrazia rappresentativa della storia, se togliamo la schiavitù, lo sterminio degli indiani, due milioni di carcerati, la pena di morte, l’uso liberale delle armi, Guantanamo e l’ultimo scandalo sulle intercettazioni telefoniche. Ma nessuno può negare che funzioni. I presidenti cambiano. I politici si dimettono. Obama ha detto che le intercettazioni senza ordine del giudice sono legali e che tutti sapevano. Questa è responsabilità. Mica come da noi che si griderebbe al complotto degli organi deviati dello stato.
Monica Lewinsky e Bill Clinton. La democrazia è anche oralità.
E’ breve la costituzione americana, appena 4543 parole. Quando si scrive poco, si è costretti ad essere chiari e precisi, e magari anche a spiegare a cosa serve quella legge. Il dono della sintesi non è molto amato dai nostri politici. Il numero dei parlamentari è sufficiente in America per cui non si vede motivo per cui la Costituzione a stelle e strisce non possa soddisfare le esigenze di una democrazia complessa (ed isterica) come l’Italia: 435 per la Camera e due per ogni regione. Temo che potrebbero esservi problemi con questa semplice ripartizione. Il Veneto due voti come la Calabria? E le due province di Trento e Bolzano? Roma senza senatori? Milano che si confonde con la Lombardia? Ad ogni modo il reale vantaggio della Costituzione americana è che si può fare il presidente per un massimo di otto anni, il tempo che il sindaco ambizioso di una popolosa città italiana impiega per diventare segretario del suo partito. Ma ci sarebbe un altro indubbio vantaggio. Dato che uno dei sistemi elettorali più semplici (quasi al livello dell’idiozia) del mondo produce un parlamento di diverso colore politico rispetto al presidente, la paralisi legislativa è sicura. Per l’Italia, una ricetta di stabilità.
Germania. Inutile dire. Dagli spremiagrumi alle locomotive, la tecnologia tedesca è sinonimo di qualità, innovazione e durata. La legge fondamentale del 1949 fa esattamente quello che dovremmo fare in Italia. Impara dagli errori del passato per impedirne la ripetizione nel futuro. Quindi, se la repubblica di Weimar (1919-1933) cadde per l’eccessiva frammentazione politica che impediva la formazione di governi stabili, i costituzionalisti tedeschi hanno creato l’istituto della sfiducia costruttiva. Una legge elettorale piuttosto semplice con una soglia di sbarramento al 5% impedisce l’ingresso di partiti poco rappresentativi. Forse basterebbe importare queste due semplici regole nel nostro sistema. E magari anche l’art. 66 che dice semplicemente che il Cancelliere e i ministri non possono esercitare alcun altra professione né far parte della direzione di un’azienda. Semplice ed efficace. Questa è la Germania.
Il presidente Putin va in cerca della cena per la taiga. Stasera, ospiti dall’Italia.
Russia. Un ottimo esempio di costituzione moderna, fondata sulla sovranità popolare, sul rispetto dei diritti umani, sulla preminenza della legge e sul riconoscimento del carattere multiculturale della federazione russa. Prima di adottare questo testo è necessario però un lungo periodo di stagnazione economica, seguita dal saccheggio delle proprietà statali da parte di un ristretto gruppo di imprenditori privati con legami con il mondo politico nazionale, fino all’instaurazione del potere personale del maschio più figo, quello che si presenta a petto nudo in mezzo alla neve, brandisce un kalashnikov e ha una dacia segreta dove ricevere i capi di stato in visita ufficiale. Con molti lettoni formato imperatore.
Italia. L’Italia ha una Costituzione che, partendo dalla rovina della guerra, aspira a costuire uno stato democratico fondato sulla partecipazione effettiva ed il lavoro di tutti i suoi cittadini. Visti gli scempi causati dal governo di uno solo, ha messo molti saggi limiti al potere del Presidente del Consiglio, rafforzando il Parlamento e le funzioni di garanzia del Presidente della Repubblica. Ha creato le regioni, la corte costituzionale, il consiglio superiore della magistratura come organo di tutela dell’indipendenza dei giudici. Il testo afferma che tutti devono pagare le tasse e che lo Stato non deve finanziare le scuole private.
Una Costituzione moderna, elegante, breve, efficace. Perfino scritta in italiano corrente. Ha il vantaggio di essere già in vigore. Basta applicarla.