9 ottobre 2013 di Redazione
di Brizio Montinaro
©Gianfranco Budano: Solipsistica-mente
Il Salento é un territorio di grande bellezza ma in molte sue parti interessato da un doloroso degrado frutto di un’aggressione edilizia pluridecennale, da abbandoni e da recuperi e risanamenti non sempre tali; un laboratorio ideale per affrontare il campo legato al costruire naturale e quindi riflessione sulla qualità ecologica dell’architettura.
Cosa può attivare il cambiamento? Come si possono favorire le esperienze concrete di realizzazione di luoghi per abitare favorevoli alla vita? Come si può costruire la conoscenza e quindi la consapevolezza diffusa dell’esistenza di un possibile diverso scenario? Come si può costruire naturale?
Il territorio che ci ospita può essere considerato né più né meno che come una merce che assume un enorme valore economico, il valore di un “capitale naturale” senza il quale lo sviluppo stesso tende ad essere improponibile. Il territorio può essere considerato da un punto di vista ecologico come un organismo vivente parte di una complessa e delicata rete di rapporti tra elementi interconnessi e in continua trasformazione, luogo di culture locali concrete interamente legate al suo divenire al suo equilibrato prodursi e trasformarsi.