Il web 2.0, il marketing mobile, il search engine optimization, il social media management e chi più ne ha più ne metta. Tutti offrono la loro ricetta per farti fare un mucchio di soldi sulla rete.
Chi ti dice che essere in prima posizione su Google è fondamentale altrimenti non sei nessuno. Come non hai la fanpage su Facebook? E che campi a fare. Twittare è il verbo. E con una spruzzatina di online advertising ti compri la villa a Capri (o Carpi dipende dal budget).
Wow! Dice il piccolo imprenditore bolzanino o l’artigiano lucano. Ho sempre desiderato la villa a Capri (in alternativa anche Carpi mi sta bene).
Ed io che devo fare? Niente di particolare: firma il contratto, paga la fattura e poi facciamo tutto noi.
Tutto voi? Ottimo, intanto allora vado all’agenzia viaggi per prenotare i biglietti per Capri (mi hanno detto che online risparmierei ma non ne capisco niente; meno male che ci sono questi SEO guru social media evangelist che pensano a tutto).
Ehm… scusi… posso?
Ho inavvertitamente ascoltato la vostra discussione, mi scusi per l’intrusione, mi permetto di farle una domanda: ma se lei non costruisce una relazione di valore con i clienti come può pensare che stare in prima pagina su google le farà aumentare le vendite? Una semplice fanpage come aumenterà il suo fatturato? E soprattutto come avverrà tutto questo senza un suo – seppur minimo – intervento?
In fin dei conti, l’azienda è sua
Le do un consiglio spassionato, non stia a sentire nessuno. Se ha un’azienda da più di 30 anni nessuno meglio di lei sa come si porta avanti un’impresa.
Sono nati strumenti innovativi ed è possibile utilizzare nuovi canali, ma l’obiettivo deve essere sempre lo stesso: dare valore alle persone, fare in modo che si fidino di lei, coinvolgere i clienti, ascoltarli, interpretarli, coccolarli.
Bisogna solo implementare la giusta strategia con gli strumenti messi a disposizione dalla rete e dalle nuove tecnologie: insomma deve continuare a fare il suo lavoro, costruire relazioni di valore, ma 2.0.