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Il cotogno è un albero originario dell'Asia minore ma attualmente è diffuso un po' in tutte le zone temperate del mondo. Appartiene alla famiglia delle rosacee e esistono due diverse tipologie di cotogno riconoscibili in base alla forma dei frutti: il pero e il melo. Il melo cotogno è più apprezzato perché la polpa dei frutti che produce è molto più saporita e aromatica. In entrambe le varietà l'epicarpo color giallo oro è coperto da una sottile peluria destinata a scomparire a maturazione completata. La polpa si ossida con estrema facilità ed ha un sapore dolce leggermente asprigno. i pomi non vengono mai consumati crudi perché hanno una consistenza legnosa. Tuttavia sono un ottimo ingrediente per realizzare confetture e altre numerose preparazioni di pasticceria italiana.
Le piante di cotogno hanno una produzione media di sessanta tonnellate di frutti per ogni ettaro ma in annate particolarmente favorevoli è possibile arrivare fino a ottanta tonnellate. La raccolta viene effettuata dalla fine di settembre fino agli inizi di ottobre ovvero quando la maturazione dei frutti ha raggiunto il suo apice. Il maggior quantitativo del raccolto finisce direttamente nella lavorazione industriale mentre la parte restante viene commercializzata come frutta fresca.I frutti vengono utilizzati soprattutto per la realizzazione della cotognata ovvero una confettura gelatinosa da consumare tagliata a cubetti. La polpa di questo frutto dispone di proprietà tonico astringenti nonché antinfiammatorie per l'apparato digerente e il suo utilizzo è consigliato a anche a chi soffre di ulcere.
Alle nostre latitudini, le piante di cotogno non vengono facilmente attaccate dai parassiti. Non temono la calura estiva e non risultano nemmeno particolarmente sensibili al gelo invernale. La siccità non interferisce in alcun modo sulla produzione ma un ristagno idrico prolungato potrebbe portare a morte certa la pianta.gli afidi preferiscono infestare altre varietà di frutti perché la peluria anche protegge la buccia dei pomi ostacola il loro insediamento.Solo alcune specie di lepidotteri depongono all'interno del fiore le uova e provocano di conseguenza la non gradita presenza di insetti all'interno della polpa dei frutti. Questo fenomeno può essere combattuto attivamente irrorando il cotogno con un fungicida rameico quando già sono sbocciati i fiori.
I frutti del cotogno si adoperano per realizzare confetture e gelatine ma anche distillati e mostarde dal sapore ottimo. Il sapore non troppo dolce del frutto non è dato dall'assenza degli zuccheri ma bensì dalla loro presenza sotto forma di catene glucidiche che è possibile frammentare con la cottura. infatti la polpa cucinata diviene molto più dolce e sprigiona un piacevole retrogusto di miele.L'elevata quantità di pectina contenuta nei frutti contribuisce a far addensare talmente tanto la confettura da poter essere tagliata con il coltello.Nella zona di Parma si realizza un liquore noto con il nome di sburlon che prevede un gran quantitativo di queste particolari mele dal sapore e dalla consistenza insolita.La gelatina che se ne ricava è ottima da gustare da sola.
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