Per molti anni l'istinto puro e semplice ha guidato le mie scelte letterarie. Qualche volta era il titolo. Altre volte era la trama avvincente. Ma in ogni singolo caso quello che mi spingeva ad acquistare un romanzo a scatola chiusa era inevitabilmente LA SUA COPERTINA.COVER! At First Sight è il luogo perfetto dove poter lasciare libera di esprimersi questa mia evidente e consapevole
ossessione.
Dopotutto, se è vero che non dobbiamo mai giudicare un libro, chi ci vieta di innamorarci di un romanzo proprio grazie alla sua copertina? Poi, il fatto che alla sottoscritta capiti decisamente troppo spesso.. beh,
miei cari Lettori, questo potrebbe essere un serio problema ^^
Prezzo: 17.00€ | Pagine: 320
Data di Pubblicazione: 28 Gennaio 2016
Nella prima metà del XIX secolo,
James e Sadie Goodenough giungono nella Palude Nera dell'Ohio dopo aver abbandonato la fattoria dei Goodenough nel Connecticut. Il padre di James, un vecchio scorbutico cui Sadie non è mai andata a genio, ha parlato chiaro un giorno: meglio che il suo secondogenito e la sua giovane e troppo prolifica consorte, andassero a cercare fortuna altrove, all'ovest, magari, dove la terra abbonda. La Palude Nera è una landa desolata: l'acqua puzza di marcio, il fango scuro si appiccica alla pelle e ai vestiti e la malaria d'estate si porta via sempre qualcuno. Anziché spingersi nella prateria dove la terra è buona e solida sotto i piedi, James Goodenough decide però di costruire la sua casa di legno proprio nella Palude Nera, in riva al fiume Portage. La legge dell'Ohio prevede che un colono possa fare sua la terra se riesce a piantarvi un frutteto di almeno cinquanta alberi. Una sfida irresistibile per James Goodenough che ama gli alberi più di ogni altra cosa, poichè gli alberi durano e tutte le altre creature invece attraversano il mondo e se ne vanno in fretta. In quella terra, perciò, dove gli acquitrini si alternano alla selva più fitta, James pianta e cura poi con dedizione i suoi meli: un magnifico frutteto di cinque file di alberi col piccolo vivaio in disparte. Un frutteto che diventa la sua ossessione: la prova, ai suoi occhi, che la natura selvaggia della terra, con il suo groviglio di boschi e pantani, si può domare. La malaria si porta via cinque dei dieci figli dei Goodenough, ma James non piange, scava la fossa e li seppellisce. Si fa invece cupo e silenzioso quando deve buttare giù un albero. La moglie, Sadie, beve troppa acquavite e diventa ciarliera quando
John Chapman, l'uomo che procura i semi delle piante alle fattorie lungo il Portage, si ferma a cena. In quelle occasioni, James la vede con altri occhi: scorge il turgore dei seni sotto il vestito azzurro, i fianchi rotondi e sodi nonostante i dieci figli. Ma poi non se ne cura. Finché, un giorno, la natura selvaggia non della terra, ma di Sadie, esplode e segna irrimediabilmente il destino dei Goodenough nella Palude Nera, in primo luogo quello di Robert, il figlio dagli occhi d'ambra quieti e intelligenti, e della dolce e irresoluta Martha..
Romanzo che si iscrive nella tradizione della grande narrativa americana di frontiera, I Frutti del Vento è un'opera in cui Tracy Chavalier penetra nel cuore arido, selvaggio e inaccessibile della natura e degli uomini, là dove crescono i frutti più ambiti e più dolci che sia dato cogliere.Tracy Chevalier è nata a Washington. Nel 1984 si è trasferita in Inghilterra, dove ha lavorato a lungo come editor. Il suo primo romanzo è
La Vergine Azzurra ( Neri Pozza, 2005 ). Con
La Ragazza con l'Orecchino di Perla ( Neri Pozza, 2000 ) ha ottenuto, nei numerosi paesi in cui il libro è apparso, un grandissimo successo di pubblico e di critica. Bestseller internazionali sono stati anche i suoi romanzi successivi:
Quando cadono gli angeli ( Neri Pozza, 2002 ),
La dama e l'unicorno ( Neri Pozza, 2003 ) e
L'Innocenza ( Neri Pozza, 2007 ).
http://tchevalier.comCosa ne pensate del mio ultimo colpo di fulmine? Anche voi siete dei #coveraddicted senza speranza?Fatemi sapere nei commenti..
Cristina