"Io sarò il giardino, tu sarai il serpente"
Mentre i comuni mortali dormono, come me, vecchia dentro e stanca fuori, le persone diaboliche pensano bene di rivelare al mondo cover e trama di un libro molto anticipato (Vero Falconi?). Svegliarsi e trovare certe notizie può nuocere gravemente alla salute. E d’altronde come fare a non gioire di certe notizie. È quindi con sommo onore che vi comunico le news relative alla nuova opera di FRANCESCO FALCONI, un romanzo, stavolta di narrativa senza fantasy, in uscita il prossimo 14 febbraio, Adam and Eve: Il giardino dei peccati.
Ed ecco la cover:
Io me ne sono innamorata, ma dal momento che sto stalkerando lo scrittore da quando ha iniziato a comunicare che a breve avrebbe pubblicato qualcosa di nuovo, devo dire che parto prevenuta. Lo scorso anno, dopo la pubblicazione di Gray, è entrato nelle mie grazie e non ne è più uscito. Sarà che l’ho letto mentre ero a Bruxelles quindi inevitabilmente è legato ad un periodo meraviglioso della mia vita, sarà che con la tastiera lui crea mondi meravigliosi, storie evanescenti e incredibili, personaggi così palpabili da essere reali, ma Falconi è un must read.
Di cosa parla?
Il cuore di Firenze.
Due mondi così diversi, due anime sole che stanno per incontrarsi.
Sofia è l’ultima discendente della famiglia spagnola degli Alvarez. Da anni vive segregata in un villa a Firenze. Non esce quasi mai di casa, il suo mondo è racchiuso in quelle quattro mura. Dalla finestra della sua camera spia il mondo esterno.
Lo sogna, lo desidera, e al tempo stesso lo odia. Ma soprattutto detesta la Sofia di Sinistra. Così chiama quella parte del suo volto rimasto sfigurato a causa di un incendio divampato nel giardino della villa. Era una giornata afosa di agosto e Sofia aveva appena otto anni. Un gioco stupido con il fratello Alejandro, un piccolo fuoco acceso vicino a una sterpaglia secca. Conseguenze terribili, che hanno cambiato per sempre il suo futuro. Perché in quel giardino Sofia non ha perso solo la perfezione della bellezza, ma anche Alejandro.
Sofia si sente responsabile della morte del fratello, si chiude in se stessa. Non ha mai superato quel trauma, ed è convinta che la madre Isabella non l’abbia mai perdonata. L’unico a cui Sofia non ha paura di mostrare il suo volto è l’amico di infanzia, Samuele Ricci, ma anche con lui i rapporti sono sempre più difficili. Entrambe le famiglie possiedono aziende tessili e la concorrenza si è fatta sempre più spietata. L’unica amica di Sofia è Ana, la domestica degli Alvarez. La sua ultima e sincera confidente.
Lorenzo vive invece nella periferia di Firenze con il padre. All’età di otto anni ha contratto la retinite pigmentosa, una terribile malattia degenerativa che, giorno dopo giorno, l’ha reso cieco. Da allora il mondo di Lorenzo è diventato un chiaroscuro di luci e ombre che vibrano al suono della musica. La musica, infatti, è la sua unica ragione di vita. Il violoncello è la sua unica voce. Le cure per curare la malattia di Lorenzo sono troppo costose, non possono permettersele.