Crack GDM, inizia il processo ai responsabili: ‘Noi lavoratori parte lesa’

L’imprenditore della Grande Distribuzione Meridionale (GDM) di Reggio Calabria, reduce di un fallimento che coinvolge circa 600 dipendenti, dovrà presentarsi a processo per difendersi da un’azione di responsabilità di oltre 35 milioni di euro. L’udienza preliminare nell’inchiesta sul crack è fissata per il 5 luglio. I lavoratori in un’intervista esclusiva per l’Isola dei cassintegrati: “Ci costituiremo come parte lesa”.

La notizia è di poche ore fa. “Molti di noi non credevano che ci sarebbe stato il processo: dopo tanto tempo è facile perdere le speranze”, dichiara Francesca (nome di fantasia). I lavoratori, infatti, sono le vere vittime della pessima gestione del Gruppo Montesano, che ha condotto l’azienda al fallimento e sul quale gravano le ombre della malavita organizzata. I giudici dovranno accertare le responsabilità di una parte del gruppo dirigente che, attraverso una serie di azioni commerciali sospette, avrebbe causato lo svuotamento di capitale di GDM portandola alla bancarotta.

Un mese fa abbiamo pubblicato una lettera aperta al Ministro dello Sviluppo Economico, che deve dare l’ok per la riapertura dei punti vendita venduti, ma da Flavio Zanonato non è arrivata nessuna risposta. Ci hanno pensato i tribunali a smuovere le acque stantie di questa vicenda: il 5 luglio è fissata l’udienza preliminare dell’inchiesta sul fallimento di GDM, e a novembre l’imprenditore Carlo Montesano e gli altri dirigenti coinvolti dovranno presentarsi al Tribunale civile di Milano per difendersi da una maxi azione di responsabilità che ammonta a oltre 35 milioni di euro, attivata dal commissario straordinario dell’azienda Marcello Parrinello.

Francesca ci rivela in esclusiva l’intenzione dei lavoratori ex GDM di costituirsi parte civile al processo: “Ci presenteremo come parte lesa”. Sapere che la giustizia ha finalmente iniziato il suo cammino li fa sentire positivi: ”Io ci credo nella giustizia italiana”, dice con sicurezza Francesca, “ci ho creduto fino ad oggi e spero di poterci credere anche in futuro”.

di Marco Nurra | @marconurra