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Home > Recensioni > Crash Of Rhinos - Knots
http://www.iyezine.com/media_foto/2013/crash.jpg rocknroll Knots Crash Of RhinosCrash Of Rhinos - Knots
25 Luglio 2013 A cura di:Alessandro Bonetti
Crash Of Rhinos
Knots
2013 -
To Lose La Track / Topshelf
Voto :
8.50 /
10
Tag: emo
emo
math
math
postrock
postrock
Potere alle emozioni. Due anni fa i Crash Of Rhinos (nati dalle ceneri dei The Little Explorer, altra band di culto sotterraneo) scossero le fondamenta dell’underground alternativo con un disco che raccolse notevoli consensi un po’ dovunque. “Distal” fondeva con fascino Midwestern emo (quello praticato da band come Mineral e Cap’n Jazz), math-rock e post-rock. Avvolgimento veloce ed a distanza di due primavere la formazione si trova a sostenere il fatidico esame del secondo album, arduo banco di prova che solitamente impensierisce la gran parte dei gruppi autori di un’ottima opera prima.
Ed allora sgombriamo il campo da ogni dubbio: il quintetto originario di Derby non solo conferma appieno il talento espresso in passato ma al tempo stesso rilancia con un disco che supera ogni più rosea aspettativa. Knots riprende dove “Distal” era terminato: le sonorità emo diventa la base di partenza su cui incastonare frammenti post-rock, fascinazioni math e screziature post-hardcore. A differenza dell’opera precedente le undici tracce in scaletta mostrano un lato piú muscolare in cui la tensione emotiva dona ulteriore profondità all’architettura musicale. Ed infatti brani come Opener riportano alla mente le ibridazioni sonore indie/punk praticate in passato da gruppi come i My Heart To Joy. L’asticella qualitativa (peraltro giá altissima) viene ulteriormente alzata dal fascino magnetico di Interiors, un compendio di stati d’animo in continuo divenire, un’entusiasmante cavalcata lungo le frange più sensibili del genere alternativo. Le risacche matematiche sfumate da tonalità malinconiche (Standards & Practice), le ripartenze punk di <i<Mannheim e la fragile introspezione conclusiva di Speeds Of Ocean Greyhounds completano un lavoro che non mostra alcun calo d’intensitá.
Cuore, sudore e passione. Il 2013 del sottoscritto ha già trovato dei seri candidati per il titolo di miglior disco dell’anno.
Tracklist:
1. Luck Has A Name
2. Opener
3. Everything Is
4. Interiors
5. Sum Of All Parts
6. The Reason I took So Long
7. Impasses
8. Mannheim
9. Standards & Practice
10. Lean Out
11. Speeds Of Ocean Greyhounds
Line-up:
Oli - Drums
Biff - Guitar
Draper - Bass
Jim - Guitar
Beal - Bass
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