A volte si ha la sensazione (raramente, ma accade) di aver creato qualcosa di diverso, qualcosa di davvero solo tuo, qualcosa che ti appaga fino in fondo. A me è capitato con questi orecchini, nella loro versione in rame con patina blu, che è stata la prima che ho fatto, qualla che avete visto e che vedete tutti i giorni quando venite a trovarmi, aprendo il blog e guardando l'header. Ho continuato a lavorarci, perfezionandone la forma, e un paio di questi gusci hanno preso una bellissima e uniforme patina scura durante le ripetute ricotture. Ho deciso di non patinarli ma di lasciarli così, con la loro semplice bellezza e la loro forma quasi pura.
Invece ho lucidato l'esterno, per fare risaltare i segni della forgiatura, quei piccoli solchi lasciati dal martello, mentre l'interno è liscio. Mi piaceva il contrasto fra la patina scura e i bordi chiari, e li ho montati con lo stesso gancio scenografico di quelli blu, ma questa volta in argento. Chissa perché però questi orecchini passano inosservati ai più. Mi capita spesso con le cose nelle quali credo di più, che forse risultano troppo semplici, o troppo "spoglie" e minimali. Ma sono le cose che forse amo di più, e continuo e continuerò a farle, nonostante a volte mi "deludano" in termini di riscontro. Penso che ci credo, che sono le cose che mi assomigliano di più. Non che le altre non mi piacciano (sono geneticamente incapace di fare cose che non mi piacciano davvero), però è ovvio che in alcune cose ti riconosci di più e in genere nel mio caso sono quelle che sì, piacciono, ma non troppo.
Voi direte: e allora? Non so, stamattina ho pensato che avevo voglia di parlarvi di quando mi sento delusa, di quando l'accoglienza di in un pezzo non è quella che io penso meriti, di quando capita che una cosa alla fine piaccia solo a me. E di quando comunque mi dico "chi se ne frega", è quello che sento giusto, e non mi tiro indietro: credo in questa forma, in questi materiali, in questa realizzazione, e continuerò a fare e a proporre le cose in cui credo. Perché ieri ho indossato questi orecchini e (anche questo capita raramente) mi sentivo bene. Sentivo di indossare qualcosa non perché l'avessi fatta io, ma perché l'avrei scelta anche se l'avesse fatta qualcun altro. Forse è questo quello che dovrei cercare sempre, più consapevolmente, quando lavoro. Non è sempre facile ma è la cosa giusta.