Si parla tanto di modifiche artificiali al clima, di chemtrails, di progetto HAARP e via dicendo, ma finalmente si ha la prova sperimentale che sia possibile modificare il clima, almeno in parte e localmente. Come? Attraverso raggi laser, con una tecnologia che niente ha da invidiare a Star Trek.
Ecco un'opportunità per milioni di persone che, nel mondo, stanno patendo la sete, o che per colpa della siccità sono costrette a diventare quelli che vengono definiti "rifugiati ambientali": attraverso brevi lampi laser nell'atmosfera, pare sia possibile innescare la formazione di gocce d'acqua, stimolando la pioggia.
Jerome Kasparian ed il suo team dell' Università di Ginevra hanno messo a punto un sistema più eco-friendly per l'inseminazione artificiale delle nuvole. L'inseminazione delle nubi è un meccanismo già noto da circa 50 anni, e prevede l'immissione di particelle di ioduro d'argento nel cielo, particelle che fungono da condensatori d'acqua.
Ma secondo Kasparian, lo ioduro d'argento non è così affidabile ed efficace come si vorrebbe. Nonostante decadi di sviluppo infatti non ha ottenuto i risultati sperati. "Ci sono anche preoccupazioni su quanto possa essere sicuro rilasciare particelle di ioduro d'argento nell'aria" aggiunge Kasparian.
Kasparian si è quindi dedicato allo sviluppo di un nuovo sistema di modifica del clima, utilizzando una tecnica alternativa che prevede di emettere lampi laser nell'atmosfera, creando un canale di azoto ed ossigeno ionizzato che agisce da condensatore del vapore acqueo, in modo molto simile a quello dello ioduro d'argento.
L'esperimento di Kasparian consiste nell'inviare brevi impulsi di laser infrarosso in una camera satura di vapore d'acqua, ad una temperatura di -24°C. Dopo gli impulsi, si formano nubi lineari lungo il percorso del laser, come delle piccole scie di condensazione degli aeroplani.
Ogni impulso laser ha la potenza di 220 millijoule, e dura solo 60 femtosecondi.
Le gocce d'acqua lungo il canale ionizzato creato dal laser sembra riescano a raddoppiare di dimensioni, da 50 micrometri ad 80, quando si fondono con gli ioni. Questo però avviene in laboratorio, ed il team di Kasparian aveva la necessità di testare il sistema in un ambiente reale. Fino ad allora infatti erano state create piccole nubi solo in ambienti controllati, suggerendo che fosse una strada percorribile per le modifiche climatiche, ma non ottenendo prove su quanto potesse risultare efficace nella realtà atmosferica sopra le nostre città.
L'occasione arriva quando hanno avuto l'opportunità di sparare un laser nei cieli sopra Berlino per diverse notti, scoprendo che la condensazione si verifica davvero lungo il canale ionizzato creato dal laser, soprattutto quando l'aria è molto umida.
Il laser ha creato il canale ionizzato ad un'altezza i circa 60 metri. Sebbene i suoi effetti non possano essere visti ad occhio nudo, sono stati registrati da un LIDAR climatico (una sorta di radar laser che analizza l'atmosfera) ed hanno mostrato che l'umidità dell'aria e la dimensione delle micro-gocce d'acqua sono aumentate dopo gli impulsi laser.
Se perfezionata per funzionare anche in condizioni non ideali di umidità, questa tecnologia potrebbe risolvere grossi problemi climatici, come siccità e scarse precipitazioni, contribuendo a rendere alcune regioni del mondo posti più vivibili e sani.
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