Cerchiamo di vedere più da vicino che cosa si intende con pensiero creativo.
Per arrivare ad una definizione esaustiva di tale meccanismo occorre partire dalla definizione di due diversi modelli di pensiero: pensiero convergente e pensiero divergente.
Il pensiero convergente è il ragionamento logico e razionale che porta gli individui a "convergere" sull'unica risposta accettabile a un problema. Si tratta quindi di un procedimento sequenziale e deduttivo e si basa sull'analisi metodica dei dati.
Mentre il pensiero convergente rimane confinato all'interno dei dati del problema, il pensiero divergente opera liberamente attraverso associazioni, intuizioni, analogie. È una forma di pensiero libera, fluida, dinamica, anticonformista che permette di approdare a soluzioni originali.
In quest'ottica è facile vedere il collegamento fra pensiero divergente e creatività.
Molti studiosi hanno cercato di definire i tratti essenziali della creatività, arrivando ad individuare i seguenti elementi:
1. l'originalità, ossia la capacità di trovare soluzioni nuove, non banali;
2. la pertinenza, che permette di produrre soluzioni coerenti, non bizzarre né prive di senso;
3. la fluidità intesa come la capacità di produrre un numero elevato di alternative;
4. la flessibilità connessa a tratti come l'attitudine ad affrontare terreni sconosciuti superando il disorientamento;
5. l'elaborazione, legata alla capacità di saper analizzare i dati e a scomporli.
Un denominatore che accomuna le persone creative è la forte personalità: questi soggetti sono spesso molto curiosi, motivati, introspettivi, aperti alle novità.
In questo senso, l'ambiente gioca un ruolo importante: per sviluppare la creatività e il pensiero divergente fin da piccoli è indispensabile la presenza di una società intellettualmente ricca, stimolante, capace di offrire opportunità e riconoscere i cambiamenti. È importante creare un terreno fertile in cui poter coltivare la creatività.
Nel suo saggio "La scuola raccontata al mio cane", Paola Mastrocola così descrive il mondo della scuola:
"La scuola di oggi sta completamente abolendo la componente estetica dalla vita dei giovani: non esiste più il pensiero artistico, l'arte, la musica, la letteratura (e quindi in generale il pensiero, dico il pensiero astratto, inutile, creativo) sono relegati in una specie di ghetto per pochi disadattati, malaticci e perdenti."
La scrittrice e insegnante italiana racconta gli ultimi anni delle istituzioni scolastiche denunciando le trasformazioni culturali spesso camuffate da "riforme innovative" e il "pericolo dell'omologazione" che limita i ragazzi e ostacola lo sviluppo del loro pensiero e la creatività.
È importante che gli insegnanti incoraggino gli studenti a riflettere, sostenendone l'impegno, mettendo a disposizione idee.
Si deve quindi aiutarli a superare eventuali scoraggiamenti iniziali, cercando di limitare o ridurre i deterrenti del pensiero creativo.
Solo con la perseveranza e l'autostima potranno superare tali blocchi e difendere le proprie idee, accettando il rischio di restare soli.
Cecilia Brogi