credevo di essere pervertita, invece sono solo giapponese

Da Guchippai
all'inizio fu il principe Genji, tanto bello da essere soprannominato hikaru (splendente); attraverso i secoli e passando per India e Cina, l'ideale di una bellezza maschile androgina viene sempre più apprezzata in Giappone. del resto penso di averlo annotato ancora che a loro piace l'ambiguità sessuale, e di conseguenza il travestitismo. non per niente sopravvivono tuttora il teatro kabuki e quello takarazuka: nel primo tutti i ruoli sono interpretati da uomini, nel secondo da donne, e in entrambi i casi non si cerca di imitare l'altro sesso, ma in qualche modo lo si reinventa prediligendo e quasi idealizzando certe caratteristiche. in tempi più recenti e più commerciali, si è arrivati alla creazione degli idol. dunque è un conforto sapere che sono in buona compagnia: moltissime donne giapponesi o del sud-est asiatico in generale, apprezzano i bishounen (bei ragazzi), termine questo che per noi li comprende tutti, mentre quei raffinati dei giapponesi li distinguono perfino per fasce d'età. passare dall'apprezzare i bishounen ad apprezzare il genere shounen ai/yaoi è un passo quasi naturale. spiegarlo ai benpensanti nostrani invece è tutto un altro paio di maniche.