Credito al consumo, le tipologie dei finanziamenti (o prestiti)

Da Mrinvest

Il credito al consumo è costituito da tutti quei finanziamenti (definiti anche prestiti) rateali a favore di una persona fisica, finalizzati o meno all’acquisto di beni o servizi.
L’articolo 121, 1° comma del Testo Unico Bancario (D. Lgs. 385/1993) dice che “Per credito al consumo si intende la concessione, nell’esercizio di un’attività commerciale o professionale, di credito sotto forma di dilazione di pagamento, di finanziamento o di altra analoga facilitazione finanziaria, a favore di una persona fisica che agisce per scopi estranei all’attività imprenditoriale o professionale eventualmente svolta (consumatore)”.
Il credito al consumo è riservato ai consumatori che non svolgono attività imprenditoriale o professionale. Dunque non può essere concesso a imprese o a persone che intendono finanziare la

propria attività. Può essere concesso dalle banche e dagli intermediari iscritti all’albo presso l’Ufficio Italiano Cambi.
Il credito al consumo può realizzarsi in diverse forme:
1 - Prestiti personali. I prestiti personali (o diretti)  sono finanziamenti erogati direttamente al consumatore, non collegati all’acquisto di un determinato bene o servizio, e senza che nel contratto ne sia specificata la motivazione. In questo genere di operazioni non è prevista la presenza di un bene che possa servire da garanzia per l’eventuale insolvenza del debitore. Ciò rende questa tipologia di prestiti potenzialmente rischiosa per l’istituto finanziatore.
2 - Prestiti finalizzati. Con i prestiti finalizzati la somma è erogata per l’acquisto di un bene o di un servizio specifico che deve essere sempre indicato nel contratto. In questo caso, dopo la stipula, la somma viene accreditata non al cliente, ma al venditore. Il cliente rimborserà poi alla banca o alla società finanziaria il prestito ottenuto, con pagamenti rateali.
3 – Apertura di credito cosiddetto rotativo (o revolving) con o senza carta. L’apertura di una linea di credito è costituita da una riserva di denaro che la banca o la società finanziaria mettono a disposizione del cliente, il quale dovrà restituirla secondo i termini e le condizioni previste. Questa linea di credito può essere utilizzata anche tramite una carta di credito. Con la carta revolving, ogni somma utilizzata va a ridurre l’importo totale reso disponibile inizialmente. Il cliente rimborsa le spese effettuate con pagamenti periodici che, al netto degli interessi e delle spese, vanno a ricostituire la somma iniziale, che è così disponibile per ulteriori utilizzi.
4 - Cessione del quinto dello stipendio e della pensione. E’ un finanziamento personale non finalizzato, a tasso fisso e con rimborso a rate costanti, che può essere ottenuto dai lavoratori dipendenti e dai pensionati. La differenza, rispetto al prestito personale, consiste nel fatto che il rimborso delle rate non viene effettuato dal richiedente, ma dal suo datore di lavoro o, nel caso dei pensionati, dall’istituto previdenziale, e che il relativo importo viene trattenuto direttamente dal netto in busta paga o dalla pensione (per cui la banca o la finanziaria corrono pochissimi rischi). Si parla di cessione del quinto in quanto la rata non può eccedere la quinta parte dello stipendio netto mensile. Questi contratti garantiscono chi li eroga perchè in caso di perdita del lavoro, inabilità, invalidità o morte del cliente, la banca o la finanziaria hanno diritto a prelevare subito quanto loro spettante dal Tfr (trattamento di fine rapporto) maturato dal dipendente o dalla pensione spettante al pensionato.


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