Confrontando il dato relativo al primo semestre del 2012 con lo stesso periodo del 2008, il calo delle domande di prestiti è più significativo: meno 23%. Per elaborare questi dati, CRIF ha condotto un’indagine su circa 1,3 milioni di prestiti personali con finalità di acquisto a partire dall’inizio del 2008, quando ancora la crisi economica non aveva avuto i primi effetti nel nostro Paese.
Atteggiamento di prudenza, quindi, ma non solo: cambiano anche le abitudini di acquisto e le ragioni per cui le famiglie decidono di ricorrere a un finanziamento. Anzitutto, sono diminuiti i consumi in generale, in particolare quelli di beni durevoli, e i finanziamenti che sono stati richiesti negli ultimi mesi riguardano importi minori e rate più contenute rispetto agli anni precedenti.
Analizzando invece le tipologie di acquisti, un primo dato da sottolineare è che calano le spese destinate agli immobili, che scendono al 16,3% del totale delle richieste di finanziamento (dal 17,3%) mentre aumentano i prestiti richiesti per affrontare spese generiche, attualmente al 24,2% (rispetto al 17,6%), in cui sono incluse anche le spese per viaggi e vacanze, per il tempo libero e lo svago.
Gli italiani continuano a chiedere prestiti per acquistare mezzi di trasporto (domande in leggera crescita, al 9,7%, rispetto all’8,9% del 2008) e prodotti di elettronica (anche in questo caso con un piccolo aumento, dal 3,6% al 4,2%).
In aumento anche le richieste di prestiti per spese finanziarie, necessità di maggiore liquidità e sottoscrizione di polizze assicurative (dal 7,8% al 12,9%). Dal 2008 al 2012, le famiglie italiane sono inoltre ricorse a prestiti per sostenere spese dedicate alla salute (dalle visite mediche e dentistiche ai trattamenti estetici), che sono passate dall’1,2% al 2,4%. Nello specifico delle spese destinate alla salute, il 59% delle richieste riguarda spese mediche generiche, il 36% spese dentistiche e il 4,5% interventi estetici. Calano invece le domande di prestiti personali per altre voci (come tasse, spese per nozze…) dal 24,3% al 21.6%.
La crisi si fa sentire e le famiglie italiane, quando decidono di ricorrere a un finanziamento, lo fanno sempre più spesso per sostenere spese necessarie e per gestire meglio i bilanci familiari, in difficoltà per la contrazione del potere di acquisto e per il protrarsi di una situazione di incertezza economica.