Crema protestano i profughi. Il Coisp: sottoporsi al pizzo?

Creato il 27 febbraio 2015 da Yellowflate @yellowflate

Immigrazione, il Coisp dopo la protesta dei profughi a Crema per chiedere cibo diverso, abiti nuovi e soldi: "Non sapevamo che il dovere di accoglienza implicasse anche di sottoporsi al 'pizzo'!"

"Non sapevano che il dovere di accoglienza e solidarietà imponesse anche di sottoporsi alla richiesta di 'pizzo' da parte degli immigrati. Però se così è lo dovrebbero ufficializzare, e dovrebbero opportunamente informare le Forze dell'Ordine, così eviteremmo di dover correre avanti ed indietro per sedare le sempre più frequenti proteste che scoppiano in tutta Italia a causa delle pretese a dir poco aberranti degli ospiti dei centri per immigrati. E, oltre tutto, se davvero così dovesse essere, sarebbe chiaro una volta per tutte cosa bisogna fare in Italia per farsi ascoltare e ottenere ciò che si vuole... perché gli immigrati lo hanno già capito, noi 'cretini' di casa nostra no!".
Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, tra il serio ed il faceto nel commentare quanto avvenuto al centro Caritas di Crema, dove un gruppo di profughi ha dato vita a una protesta per chiedere che venissero loro distribuite pietanze diverse da quelle previste dal menu - in particolare, i profughi avrebbero chiesto che venisse servito loro più pollo e più riso - e vestiti nuovi al posto di quelli usati. Inoltre, hanno raccontato i resoconti giornalistici, gli immigrati hanno chiesto che i 35 euro stanziati dallo Stato giornalmente per ciascuno di loro venissero assegnati direttamente a loro, piuttosto che utilizzati secondo le direttive del centro di aiuto. La protesta è poi rientrata solo grazie all'intervento delle Forze dell'Ordine.
"Pretendere con la violenza da chi si prodiga per dare ospitalità un certo tipo di beni e soprattutto dei soldi non è forse qualcosa di pericolosamente somigliante a una pretesa estorsiva - chiede provocatorio Maccari -? E come può essere anche solo concepibile che chi sfugge da sofferenze e fame, quella vera, non voglia mangiare quel che c'è, ma più pollo o più riso o Dio solo sa cos'altro? E chi sfugge da devastazioni e freddo, può mai pretendere un pantalone alla moda piuttosto che gli abiti che servono per coprirlo? E chi ha subito la violenza può mai pensare di praticarla contro chi adesso gli tende una mano? E chi ha chiesto aiuto alle Autorità di un Paese può mai sistematicamente scagliarsi contro le Forze dell'Ordine di quel Paese?".
"Queste sono le bugie che vogliono far passare per verità agli italiani sotto il ricatto psicologico di non dover negare solidarietà e ospitalità a nessuno - conclude Maccari -, e che impongono a noi Appartenenti alle Forze dell'Ordine che siamo i primi a distribuire beni di prima necessità acquistati a nostre spese in molti Centri di accoglienza, e che andiamo al lavoro senza il vestiario di servizio e senza le dotazioni minime che tutelino la nostra incolumità, ma che proprio non ne possiamo più di prevaricazioni anche da parte dei profughi che sono vittime solo fino a che non varcano i confini di questo Paese dove arrivano per fare esattamente come gli pare, infischiandosene delle regole e del rispetto che pretendono per sé ma non danno agli altri".