Il corpo venne trovato la mattina del 25 marzo del 2003. Con una denuncia-querela «contro chiunque verrà individuato responsabile dell'omicidio», il padre Francesk ha chiesto alla procura di riaprire il caso e di riesumare il cadavere.
Lo ha chiesto anche alla luce dei fatti nuovi emersi dalla consulenza tecnica che gli avvocati Claudio De Filippi e Francesco Savastano hanno affidato ad Alberto Riccadonna, perito balistico forense.
Riccadonna è convinto che Bledar Vukaj sia stato colpito ripetutamente e selvaggiamente (forse anche investito con un mezzo meccanico) con lo scopo di ucciderlo, e poi sia stato lanciato nel vuoto (dalla cima della scogliera sulla sponda del Po e non dal ponte) per simulare un suicidio. Per questo il perito suggerisce alla procura di indirizzare le indagini anche nell'ambiente sportivo, relativamente all'ambito delle scommesse o dello svolgimento del campionato.
«Il caso di Bledar deve essere riaperto, siamo di fronte ad una ipotesi di omicidio e le indagini fatte non sono state sufficienti per verificare la realtà dei fatti», affermano i legali. In particolare, Riccadonna, esaminando le carte dell' inchiesta (dall'autopsia ai rilievi fatti dai carabinieri), ha smontato la relazione del consulente tecnico della procura.
«Il consulente - scrive Riccadonna - confessa ingenuamente di non essersi premurato di informarsi sull'altezza da cui la vittima in teoria si sarebbe lanciata nel vuoto, limitandosi a valutare gli effetti di una ipotetica caduta da circa 10 metri. Se avesse preso coscienza che l'altezza del ponte era quasi il doppio di quella ipotizzata, sicuramente le conclusioni sarebbero state differenti».
Il perito Riccadonna si è distinto nel caso Unabomber, scagionando, con la sua relazione, l'unico indagato: l'ingegnere Elvo Zornitta, la cui posizione è stata archiviata nel 2009.
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