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Cremona Solidale, elogi al bilancio e paure per il futuro: lo spettro della tirchia Regione Lombardia incombe sul Soldi

Creato il 05 luglio 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

Il direttore Angelo Gipponi è informatissimo, spiega ogni dato, alcuni consiglieri anche d’opposizione la sanno lunga, ma c’è da restare impressionati. Una slide, un’altra slide, un clima da lezione universitaria, le tabelle, le cifre. Siamo nell’impero della matematica economico finanziaria.

I dati comunque sono quelli e il consuntivo 2011 è in attivo di ben 9mila euro. Incredibile. Giacomo Zaffanella ne va orgoglioso, come tutta la maggioranza, a partire dall’assessore Luigi Amore, da Mirella Marussich a Roberto Nolli. La trasparenza non è mancata per niente, il bilancio è stato spiegato nei particolari, pazienza per le slide che mettono l’oratore su un trono, ma ormai così fan tutti da parecchi anni.

“Scusate ma se la gestione è così positiva perché non puntare sul miglioramento dei servizi, e non procedere a una trasformazione non obbligatoria?” protesta Caterina Ruggeri (Pd). Domanda imbarazzante. Tutto va bene, ma bisogna correre ai ripari se in via Brescia stesse succedendo una catastrofe, e fra settembre  e novembre ci si confronterà apertamente, dichiara l’assessore Amore, con i sindacati sulla privatizzazione.

Perché ci vuole la privatizzazione, dove sono i guai?

Il direttore Gipponi accanto al presidente Fabrizio Ruggeri, che è direttore anche di un altro istituto, nota che i 300mila euro della Fondazione Città di Cremona possono non arrivare più (“ma sono sempre quei soldi che girano”, obietta il Pd) e il patrimonio non c’è quasi più. E’ stato donato un appartamento, a bilancio nel 2011. Prima si poteva vendere per far pareggiare il bilancio adesso non resta quasi niente.

Cremona Solidale, elogi al bilancio e paure per il futuro: lo spettro della tirchia Regione Lombardia incombe sul Soldi

Misteriosissima confabulazione tra l’assessore Roberto Nolli e il consigliere di minoranza Ferdinando Quinzani. A sinistra Fabrizio Ruggeri, a destra Alessandro Corradi

Le rette sono salite meno che altrove e sono decisamente più basse che in Fondazioni già dotate di forma giuridica privata.

Il problema serio è il finanziamento regionale: dal 2005 al 2011 l’aumento del finanziamento del Pirellone è più 5,8% dal 2005 al 2011 mentre l’inflazione è salita del 15,25%. Le rette dal 2004 al 2012 sono salite da 45 a 53 euro. Altrove si paga molto di più, inutile negarlo.

Cremona Solidale è stata spezzettata in tre rsa, rispettivamente da 128, 124 e 84 posti, più i 40 sospiresi.

I servizi sono aumentati, i posti letto pure, il tasso d’occupazione è 99,6%, e ben si comprende visto la lista d’attesa provinciale di circa 700 persone.

Altro problema sono le utenze, aumentate da un 1,2 a 1,4 milioni in un anno.

C’è un tasso di assenteismo per malattia dell’11% “non ci fa onore – dice Ruggeri – va affrontato con i sindacati”.

Dipendenti stremati, come si è sempre detto.

Privatizzare è il programma del Comune, ma le rette non possono salire più di tanto e la Regione dovrà fare i conti con il taglio dei finanziamenti statali alla sanità appena annunciato per la spending review.

Tutte le Fondazioni della provincia di Cremona soffrono, hanno i conti in rosso e fanno miracoli per resistere. Che può fare il Soldi diventando Fondazione?

Il guasto è alla radice: l’attività di queste struttura non genera utili e va sostenuta dalla fiscalità generale. Tagliando i finanziamenti regionali e statali saranno guai. Si naviga a vista e già in provincia si parla di rischio di fallimento per alcune Fondazioni. A Cremona il consiglio d’amministrazione di Cremona Solidale e l’assessore Amore vedono un futuro molto più roseo.

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