Quel che è certo è che Sarah, mentre percorreva quelle poche centinaia di metri che le erano così famigliari, era convinta di stare per trascorrere un tranquillo pomeriggio al mare con la cugina Sabrina e le amiche. Ad attenderla, invece, al civico 22 di via Deledda ad Avetrana, c’era il più orribile dei destini. Nel banco dei testimoni si è seduto per primo Antonio Petarra, che ha sostenuto di aver visto Sarah transitare in via Verdi intorno alle 13.45- 13.50.
Se così fosse, l’orario di arrivo della ragazzina in casa Misseri verrebbe anticipato rispetto alla ricostruzione fatta sulla base delle telefonate e degli sms tra Sarah e Sabrina e, di conseguenza, aumenterebbe il periodo di tempo a disposizione della Misseri per commettere l’omicidio. La difesa di Sabrina, però, ha messo in dubbio l’attendibilità di Antonio Petarra per due ragioni: innanzitutto l’uomo, in un verbale del 21 settembre 2010, aveva dichiarato di aver visto Sarah alle 12.45, quindi ben prima dell’orario “contestuale” all’omicidio.
Petarra si era corretto sull’ora solo nel dicembre del 2010, dicendo che in precedenza si era confuso. In secondo luogo, l’avvocato Franco Coppi ha mostrato in aula due foto che ritraggono Petarra “festante” vicino alla caserma dei carabinieri di Avetrana al momento dell’arresto di Cosima Serrano, il 26 maggio 2011: ciò dimostrerebbe la scarsa neutralità del teste. Oggi è stata sentita anche la moglie di Petarra, Pamela Trono, che ha sostanzialmente ribadito la versione del marito, dichiarando che il 26 agosto 2010 era uscita di casa per andare al lavoro tra le 13.50 e le 13.55. Il marito, nei giorni successivi, le aveva raccontato di aver visto Sarah poco prima di quell’ora.
È stata dunque la volta di Giuseppina Nardelli, una ragazza che quel giorno, mentre in compagnia del fidanzato si stava dirigendo al mare, aveva visto Sarah camminare in via Kennedy (nei pressi di casa Misseri) tra le 14 e le 14.30.
Anche questa volta, però, la difesa di Sabrina ha messo in dubbio la veridicità della testimonianza, mostrando in aula alcuni video di interviste rilasciate dalla Nardelli e dal fidanzato (anch’egli ascoltato quest’oggi) che sposterebbero l’orario dell’avvistamento più verso le 14.30 che le 14: «Ho visto l'orologio ma non ricordavo di preciso l'ora – questa la spiegazione della Nardelli - Ho indicato le 14.30 perché i giornalisti ci chiedevano un orario preciso».
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