«Sarah mi parlava dell'amicizia di Sabrina con Ivano, che Sabrina voleva più di un'amicizia, ma Ivano non la voleva come compagna. E Sarah criticava l'atteggiamento di Sabrina, diceva che Sabrina non nascondeva il suo interesse per Ivano».
«Sarah - ha proseguito la mamma - mi parlava di Ivano come di un semplice amico. Ascoltai invece una telefonata durante la quale Sarah diceva a Sabrina di lasciar perdere Ivano visto che la respingeva. Disse: 'Non ti vuole? Io gli avrei tirato un calcio».
Cosima Serrano ha poi parlato del rapporto tra Sarah e la famiglia Misseri (oggi per 3/4 indagata, a vario titolo, per la morte della ragazzina): «A casa, Sarah era come figlia unica, soffriva un po’ di solitudine. Frequentava l'abitazione dei Misseri e i rapporti sembravano buonissimi. Negli ultimi tempi però si lamentava di Sabrina e io le dissi di lasciarla perdere».
La donna ha anche ricordato il giorno della scomparsa di Sarah, il 26 agosto 2010, iniziato come una qualsiasi giornata di fine estate: «Sarah e mio marito andarono a fare la spesa. Comprarono delle fettine di carne e l'insalata. Mi disse al loro ritorno che Sabrina le aveva mandato un messaggio e che dovevano andare al mare. Si preparò un cordon bleu in padella e lo mangiò in piedi in maniera frettolosa. Sarah mise il piatto e la padella nel lavello. Poi andò a prendere un telo da mare e se ne andò mentre l'acqua della pasta stava bollendo. Prima indossava maglietta e short neri. Non vidi se si era cambiata. La badante mi disse che indossava una maglietta e un pantaloncino rosa, aveva le infradito e portava uno zainetto di stoffa nero con la scritta 'Il mondo di Betty' e il cellulare nuovo che le aveva regalato Claudio».
È nei minuti successivi che Sarah incontra il suo (o i suoi) assassini… «Dopo pranzo, mentre riposavamo, a un certo punto arrivò Sabrina e ci chiese se Sarah si era preparata per il mare. Le dicemmo che era andata a casa sua. Dal cellulare poi vidi che erano arrivate 3-4 chiamate di Sabrina. Dal volto di Sabrina vidi una preoccupazione che mi insospettì. Dissi a mio marito: ‘prendiamo la macchina e andiamo a vedere cosa è successo. I negozi sono chiusi e le persone riposano. Dove sarà finita?’ Arrivò di nuovo Sabrina e le dissi di riferire alla madre Cosima di avvisarci in caso di arrivo di Sarah. Lei mi rispose che la mamma non era in casa, mentre non parlò del padre Michele. Dopo andammo in caserma, preoccupati, per presentare la denuncia di scomparsa ai carabinieri».
«C'era un diario con un lucchetto e Sabrina mi convinse ad aprirlo. C'era una frase particolare: 'Sono innamorata di un ragazzo di 27 anni, sono confusa. Io rimasi basita e dissi a Sabrina: 'Lei criticava te e vedi cosa scrive lei. Sabrina poi mi disse di non consegnarlo subito ai carabinieri perché‚ avrebbe creato dei grattacapi ad Ivano. Dopo alcuni giorni vennero i carabinieri a chiedere tutti i diari. Diedi anche quello con il lucchetto. Quando lo seppe Sabrina mi disse: 'Mannaggia, ora Ivano avrà dei problemi».
In realtà, secondo l’accusa, quei diari e quello che vi era scritto rappresentavano un problema proprio per Sabrina. Concetta Serrano ha continuato la sua deposizione parlando di sua sorella Cosima, madre di Sabrina e con lei imputata per concorso in omicidio volontario, sequestro di persona e soppressione di cadavere:
«Mia sorella Cosima è una persona invidiosa di natura e quindi lo era anche di me. Ci furono dei malumori anche per il fatto che io partecipavo sia all'eredità dei genitori adottivi sia di quelli naturali».
Concetta ha riferito anche di un episodio in cui sua sorella si è dimostrata particolarmente severa nei confronti di Sarah: impressionata in una occasione per il livore mostrato dalla sorella nei confronti di Sarah. «Disse in maniera arrabbiata: questa volta tua figlia l'ha fatta grossa, quando viene stasera le devi dare uno schiaffone».
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