266 le persone denunciate dall’inizio dell’anno, gli incendi sono aumentati del 100%.
Un’estate da dimenticare. Ad appiccare le fiamme quasi sempre la mano dell’uomo e non basta il lavoro dei vigili del fuoco. Piante e animali persi. Di fronte all’Italia che va in fumo non c’è spread o spending review che tenga. Siamo di fronte a un vero e proprio attacco al nostro patrimonio naturale e alle aree verdi delle città. Una vera emergenza nazionale, che non risparmia neanche le zone di pregio del nostro territorio come riserve e parchi e che miete vittime innocenti.
Dalla Toscana alla Sicilia il panorama non cambia, intere distese di verde ridotte a cenere, con lucrosi interessi criminali alle spalle. Interessi speculativi o, come potrebbe accadere in alcune regioni, tra le quali la Sicilia, interessi legati alla gestione degli stagionali forestali e all’industria dell’antincendio. Le segnalazioni sono continue, Palermo e Trapani le più colpite. Terra bruciata anche nella Riserva dello Zingaro. L’intera area è stata devastata da uno dei più grossi incendi che l’abbiano mai colpita, e per domare le fiamme sono stati impiegati oltre 200 uomini tra forestali, vigili del fuoco e volontari.E mentre lo Zingaro bruciava altri roghi, gli incendiari mirano a mettere le mani sui soldi del rimboschimento.
E dietro al dramma di piante e animali c’è anche un turismo siciliano che brucia. Le flessioni rispetto al 2011, sono eloquenti, e dipingono, semmai ce ne fosse ancora bisogno, un quadro sempre più in linea con la crisi generale. 20-25% di prenotazioni in meno nelle strutture ricettive dell’Isola, rispetto ad un anno fa, è una quota che lascia pochi dubbi.
Il caldo torrido non dà tregua e gli incendi continuano a bruciare ettari di bosco in Italia. E c’è la mano dell’uomo in molti degli incendi divampati. Ma va aggiunto che in tempi di tagli tutta quella economia che ruotava intorno al bosco è venuta meno e quindi anche la sua cura. Così quando il fuoco parte gli effetti sono devastanti, perché incontra un combustibile a terra già pronto ad ardere, visto che manca quella piccola manutenzione fondamentale per contenere il fenomeno. E anche qui la responsabilità pol