crisi d'identità

Da Mammaecocheap
Per due lunghi mesi non sono riuscita ad entrare in questo blog.
Il solo leggere il titolo mi provocava grandi turbamenti.
Perché qui c'è scritto, nero su bianco, un progetto che sto tradendo.
Non ho più voglia di identificarmi con il ruolo di "mamma". C'è una persona in me che scalpita per riprendere i suoi spazi e per affermarsi nel mondo con il proprio nome proprio e non solo come "mamma di..."
Amo essere mamma, sono sempre una mamma ad alto contatto (e alto bisogno del suo piccolo), ma c'è di più.
Sono passata dal progettare una vita da mamma a tempo pieno ad accettare un lavoro seduta ad una scrivania.
Eh, già. Ci sono andata controvoglia, sperando di non essere presa, ma ho fatto il colloquio perché ho capito che al momento progetti rivoluzionari non sono in programma e fintantoché continueremo a vivere in città e a rimanere affezionati alle nostre certezze piccole borghesi, una seconda entrata è necessaria.
Invece al colloquio ho dato tutta me stessa, si è impadronita del mio corpo quella persona che vuole una vita fuori casa, vuole realizzazioni personali e professionali. E sono stata presa.
Perché posso dirlo? Mi sono rotta di stare tra le mura domestiche. E di parlare solo con mamme all'uscita del nido e al parco giochi.
Quindi da settembre sarò una lavoratrice part-time. Un lavoro dietro casa, un ufficio vista fiume e verde. Ambiente brillante e giovane.
Ma temo che con un conto in banca non più in rosso sarò meno eco-cheap e più eco-chic, tradendo le mie aspirazioni a una vita di decrescita felice.
Ma forse no. Forse sarò fedele ai miei ideali e saprò conciliare le due me stesse (l'intraprendete e la mamma chioccia). Oppure mi romperò presto del lavoro e tornerò sui miei passi.
Nulla mi spaventa più. Nella vita ho sempre peccato di incoerenza, seguendo l'impulso e affidandomi alla Provvidenza.
Però vorrei tanto cambiare l'indirizzo e il titolo del mio blog, vorrei qualcosa che evochi prospettive più ampie, in modo da poterci infilare tante riflessioni senza correre il rischio di andare fuori tema
(del tipo: "i racconti di una mediowoman"?)
Si accettano consigli.
E infine mi scuso per l'assenza, mi siete mancate (parlo al femminile perché mi rivolgo alla comunità virtuale di donne scriventi) e nei prossimi giorni mi dedicherò alla lettura dei vostri post, nella speranza di recuperare il tempo perduto.