Crisi di governo, comunque vada sono i cittadini a pagare

Creato il 28 settembre 2013 da Molipier @pier78
Pierpaolo Molinari vedi altri articoli 28 settembre 2013 21:09

Questa mattina, nell’articolo di Salvatore Ferrara, si parlava del possibile congelamento dell’IVA e un posticipo dell’aumento a gennaio del prossimo anno con tutto quel che ne sarebbe conseguito, ovvero l’aumento del costo del carburante di due centesimi al litro e acconti più salati per Ires e Irap.

Insomma, allo Stato i soldi servono e se non entrano da una parte, devono giungere da altre fonti, non si scappa. Oggi la decisione di Berlusconi ha fatto precipitare le cose. L’ex presidente del consiglio ha chiesto ai ministri del PDL di rassegnare le dimissioni, aggravando la situazione del governo.

Cosa succede quindi? Il premier Letta dichiara che l’annuncio delle dimissioni dei ministri PDL implica un immediato aumento dell’IVA che così da martedì 1° ottobre sale al 22%. E’ una situazione che ha del paradossale. I ministri del PDL si sono dimessi su ordine di Berlusconi perché ritengono inaccettabile la politica vessatoria imposta da Letta il quale, a sua volta, incolpa il PDL per l’aumento dell’imposta dovuta all’annuncio delle dimissioni.

Siamo alle solite, l’Italia che è diventata la barzelletta dell’Europa non perde occasione per lasciarsi sfuggire lo scettro di reginetta. Da noi funziona così, è sempre colpa di qualcun altro. Letta incolpa Berlusconi che a sua volta incolpa i magistrati e prima ancora incolpava la Sinistra. La sinistra incolpa i vent’anni del governo di PDL e Forza Italia che ha attaccato L’Ulivo e così via fino ad arrivare a colpevolizzare Garibaldi – qualcuno ha avuto il coraggio di farlo – perché ha unito l’Italia.

Purtroppo è una moda diffusa, questa, di addossare le colpe e scaricare il barile. Sarebbe anche una situazione comica su cui si potrebbe ridere se non fossimo noi a pagare i giochi politici. Perché la crisi di governo, purtroppo, arriva ad allungare le mani ancora nelle nostre tasche. A gennaio o ad ottobre, per colpa di questo o quello, comunque paghiamo noi.

L’aumento dell’IVA dell’1% comporta un aumento delle spese per le famiglie italiane che va dai 209 euro su base annua per una famiglia di tre persone ai 349 euro per un nucleo composto da cinque elementi [Fonte Codacons] che di questi tempi, nonostante qualcuno vada a parlare pubblicamente di segnali di ripresa, sono un colpo basso. Perché, anche ammettendo che i segnali di ripresa ci siano stati, aumentare l’IVA significa frenare ancora tutto.

Essere un ministro, al sicuro con i 10/12 mila euro di stipendio mensile e leggi formulate ad hoc per risultare praticamente intoccabile, significa indossare il paraocchi e non vedere quello che accade appena poco lontano dal “trono” che occupi. Non c’è stato uno, uno solo dei ministri di qualsiasi governo, che abbia mantenuto le promesse della campagna elettorale o le parole spese nei salotti televisivi.

Si dichiarano dispiaciuti per la situazione economica italiana, si dichiarano addolorati per le persone che si tolgono la vita per via della crisi ma la prima cosa che si preoccupano di non toccare è il loro portafogli. Fingono umanità in campagna elettorale, recitano come fossero amici d’infanzia di ogni elettore e poi, immancabilmente, rinnegano. Lo scopo non è quello di salvare un paese allo sbando ma sistemare, con cura, il proprio conto in banca per loro, per i figli e per i figli dei figli.

Se non vengono eletti, stringono coalizioni con gli avversari che hanno contestato fino a poco prima, annunciano le dimissioni per rientrare percorrendo un’altra strada e se il sistema elettorale risulta anticostituzionale, sono pronti a cambiare la costituzione. Basta arrivare al potere. Anche non per molto tempo, quel tanto che basta per assicurarsi pensione e vitalizio, poi il destino dell’Italia e degli italiani non ha più valore.

Sono quasi tutti implicati in vicende giudiziarie. Qualcuno è colpevole, qualcuno è ancora solo indagato. Ma senza morale, senza dignità e senza vergogna accusano gli italiani di essere un popolo di evasori che hanno portato il paese alla crisi economica e hanno allargato il debito pubblico. Gli italiani, intesi come quella parte di popolazione non inserita nella politica.

Qualcuno implora ai politici di mettersi una mano sulla coscienza. Purtroppo ne sono privi, non della mano.

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Pierpaolo Molinari

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