Dopo l’incontro tra il capo dello Stato e il giovane segretario del Pd si è capito che il PD mette in dubbio la solidità dell’attuale governo e sfodera l’idea di un nuovo esecutivo guidato dal rottamatore di Firenze che deve “raschiare il barile” per trovare un appoggio concreto per la sua eventuale corsa a palazzo Chigi.
La scelta dunque è ormai circoscritta a Letta-bis o Renzi.
Forza Italia dice no e vuole le elezioni anticipate. Scelta Civica le dimissioni di Letta. M5S disp
L’attuale premier tronca qualsiasi voce sulla staffetta, non demorde, non mostra nessuna intenzione di farsi da parte e cerca un estremo rilancio: “presenterò un programma di coalizione e di governo per i prossimi tempi che vedrete è convincente”.
Ma ormai il percorso di una crisi sembra avviato, pertanto la decisione sulla legge elettorale può essere ancora rimandata, segno evidente che l’attenzione è tutta concentrata su quello che accadrà nelle prossime ore tra Premier e segretario. La patata bollente è ufficialmente in campo: staffetta tra Renzi e Letta e accelerazione verso la crisi. “ La batteria del governo è scarica – non ha dubbi Renzi – dobbiamo decidere se va ricaricata o cambiata”. Mentre Letta è “pronto a un patto coalizione che convincerà i partiti”.
Attesissima e tesissima la decisione che prenderà la direzione del PD. La crisi parte dal Quirinale, Renzi e Napolitano si confrontano sulla situazione politica. Il contenuto non è noto, ma il segretario decide di anticipare la direzione cruciale del partito sul governo. Segno che la situazione sta evolvendo e più rapidamente del prev
La partita è a due, e noi avremmo un capo del governo scelto per la terza volta dalla politca e non dal risultato elettorale. È successo con Monti nel 2011. È successo l’anno scorso con Letta e succederebbe questa volta con Renzi.
Ma conviene a Renzi andare a Palazzo Chigi e giocarsi il tutto per tutto?