Crisi e staffetta, è lotta per il governo

Creato il 12 febbraio 2014 da Ilsegnocheresta By Loretta Dalola

Due prime donne che vogliono la stessa poltrona. Così si potrebbero riassumere gli avvenimenti che si stanno svolgendo in queste ore e che sono le notizie principali di tutti i telegiornali. Ipotesi ormai concreta della staffetta a Palazzo Chigi tra Enrico Letta e Matteo Renzi. 

Dopo l’incontro tra il capo dello Stato e il giovane segretario del Pd si è capito che il PD mette in dubbio la solidità dell’attuale governo e sfodera l’idea di un  nuovo esecutivo guidato dal rottamatore di Firenze che deve “raschiare il barile” per trovare un appoggio concreto per la sua eventuale corsa a palazzo Chigi.

La scelta dunque è ormai circoscritta a Letta-bis o Renzi.

Forza Italia dice no e vuole le elezioni anticipate. Scelta Civica le dimissioni di Letta. M5S disprezza tutto e tutti.

L’attuale premier tronca qualsiasi voce sulla staffetta, non demorde, non mostra nessuna intenzione di farsi da parte e cerca un estremo rilancio: “presenterò un programma di coalizione e di governo per i prossimi tempi che vedrete è convincente”.

Ma ormai il percorso di una crisi sembra avviato, pertanto la decisione sulla legge elettorale può essere ancora rimandata, segno evidente che l’attenzione è tutta concentrata su quello che accadrà nelle prossime ore tra Premier e segretario.  La patata bollente è ufficialmente in campo: staffetta tra Renzi e Letta e accelerazione verso la crisi. “ La batteria del governo è scarica – non ha dubbi Renzidobbiamo decidere se va ricaricata o cambiata”. Mentre Letta è “pronto a un patto coalizione che convincerà i partiti”.

Attesissima e tesissima la decisione che prenderà la direzione del PD. La crisi parte dal Quirinale, Renzi e Napolitano si confrontano sulla situazione politica. Il contenuto non è noto, ma il segretario decide di anticipare la direzione cruciale del partito sul governo. Segno che la situazione sta evolvendo e più rapidamente del previsto. La questione della riforma elettorale pesa sulla testa di Renzi come la spada di Damocle e la staffetta a Palazzo Chigi sembra più che concreta per poter manovrare direttamente il complicato panorama politico. Quello che si prospetta è un governo di legislatura con cambio di cavallo. Nuovo governo e nuova personalità si affacciano nel nostro orizzonte politico, la partita è tutta interna al Pd. I numeri per un governo Renzi ci sarebbero.

La partita è a due, e noi avremmo un capo del governo scelto per la terza volta dalla politca e  non dal risultato elettorale. È successo con Monti nel 2011. È successo l’anno scorso con Letta e succederebbe questa volta con Renzi.

Ma conviene a Renzi andare a Palazzo Chigi e giocarsi il tutto per tutto?

Gli conviene solo se sceglie la strada del comando e della decisione di formare una grande coalizione di azione che riuscirà a rivoltare come un calzino il paese. Molti gli ostacoli ma, visto che il suo successo si deve alla sua immagine di trasparenza e di possibilità di cambiamento a Renzi non rimane altro da fare che passare da rottamatore a costruttore e trasformare l’Italia in un paese normale. Riuscirà?


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