Oggi, un trimestre più tardi, devo purtroppo riconfermare in pieno la mia analisi e ribadire le 4 ragioni elencate nell’articolo di dicembre come totalmente attuali anche se esistono alcuni elementi di novità che vale la pena esaminare.
La prima novità riguarda lo scenario italiano che, dopo aver archiviato in maniera totalmente indecorosa la “fase Monti”, si è attualmente ingarbugliato in un ginepraio da cui si farà una fatica immane ad uscire.
Dando per scontato che sia noto a tutti l’esito delle ultime elezioni politiche e lo stato di stallo incrociato che per motivi diversi si è andato a generare nel bel pezzo di un groviglio istituzionale notevole, è interessante provare a fare un paio di riflessioni su cosa si sta svolgendo di fronte ai nostri occhi cercando di elevare il ragionamento dalla banale prospettiva dell’essere pro o contro i vari Berlusconi, Grillo o Bersani e dei rispettivi movimenti politici.
Il mio parere è che un pò di nodi stiano venendo al pettine, certamente passando attraverso una fase di ancora maggiore confusione dell’apparente normalità precedente, però qualcosa si sta muovendo.
Chi mi segue da tempo ricorderà diversi articoli da me scritti in questi anni in cui parlavo di una “crisi di sistema” del modello di vita attuale basato su un eccesso di consumi, sulla crescita infinita, su democrazie solo di facciata in realtà controllate totalmente da grandi gruppi bancari e èlite finanziarie internazionali e da esse dirette tramite politici inetti e conniventi e mass media pressochè totalmente soggiogati e ossequiosi dello status quo. Ebbene, tutto questo scenario è sempre più alla luce del sole per chi ha occhi e interesse per guardare e ciò anche grazie alla crisi che, colpendo duro nei portafogli delle famiglie, sta svegliando parecchi altrimenti felici dormienti di lungo corso.
Dopo le ultime elezioni appare evidente che qualcosa è cambiato e la mia idea è anche che difficilmente si tornerà indietro.
In effetti, è nella logica della vita che si possa solo andare avanti così come che ogni momento di passaggio tra un certo status quo e uno nuovo porti con sè un intermezzo di confusione e grande incertezza, intermezzo in cui si manifestano sempre grandi opportunità per chi è pronto a coglierle ma in cui è anche facile smarrirsi se non si è preparati e solidi sia emotivamente che finanziariamente.
Prepariamoci a ballare su mari agitati ancora per un bel pezzo così come a potenziali grandi cambiamenti che potrebbero sbocciare da un momento all’altro così come la Storia ci ha insegnato in mille e più eventi del passato recente o lontano, dal crollo del muro di Berlino alle rivoluzioni culturali degli anni ’60 fino alla fine dei vari regimi totalitari o alle rivoluzioni francese e americana che spazzarono via (non senza grandi danni collaterali) schemi di potere e di controllo che fin lì erano sembrati granitici e invulnerabili.
Visto il mio ruolo di comunicatore, di coach e di educatore, mi sembra essenziale continuare a ripetere a gran voce le tre indicazioni importanti da seguire per un futuro migliore e sereno:
- Nervi saldi e fiducia nel futuro e nei propri mezzi perchè questo futuro apparterrà a chi avrà capacità e spirito di intraprendenza così come la storia ci ha sempre insegnato
- Investire nella propria preparazione e formazione a partire da quella finanziaria al cui proposito ho deciso di riaprire una finestra di super promozione per il mio corso più efficace per chi desidera crearsi basi importanti di conoscenza e comprensione di cosa sta succedendo attorno a noi e come trarne vantaggio. Parlo naturalmente di INTELLIGENZA FINANZIARIA – la cui prossima edizione sarà a Reggio Emilia in data 19 e 20 aprile 2013 – per la quale diamo nuovamente la possibilità di usufruire anche del pacchetto 3×2 oltre che del super sconto riscontrabile sulla nostra pagina web
- Ricordare sempre che un conto è l’economia intesa in senso generale e altro è la propria economia che rimane sempre l’area più importante sulla quale concentrarsi
Da un punto di vista prettamente finanziario, è interessante notare come i mercati non abbiano reagito con eccessiva violenza alle italiche turbolenze considerando che sono arrivate quasi in contemporanea con lo scoppio dello scandalo MPS (di cui si noti come non si pubblichi riga da settimane sui media tradizionali come se gli oltre 19 miliardi di euro di buco non fossero poi ‘sta gran cosa …) e con l’affaire Cipro e la vergognosa imposizione dell’ingente prelievo forzoso ai danni dei correntisti ciprioti.
Certo, la borsa italiana sta scendendo (e ci mancherebbe altro ma se segui le mie indicazioni formative sai che, a prescindere, sarebbe meglio starne lontano) e anche lo spread sul nostro debito pubblico sta risalendo, anche se francamente molto meno rapidamente di come avrei immaginato in un contesto come l’attuale, ma è sul mercato delle valute (forex) che probabilmente si giocheranno le partite più interessanti.
Mi piace ricordare come tutti questi scenari di grande instabilità e volatilità siano allo stesso tempo minacce ai propri portafogli titoli ma anche grandi opportunità per chi si è dotato o si sta dotando di preparazione finanziaria, dalla chance che ci viene data di acquistare ancora un pò di Titoli di Stato con rendimenti interessanti (ti ricordo al proposito che sabato 18 maggio 2013 terremo la prossima edizione del corso INVESTIRE IN OBBLIGAZIONI) alle interessanti possibilità di sfruttare i trend azionari o forex che si stanno generando e che possono essere cavalcati con successo sia rialzo che a ribasso e sia manualmente che in maniera automatizzata come ben sanno i nostri allievi dei relativi seminari.
Indice Dow Jones Industrial Average 1986 – 2013
In tutto questo scenario di alta instabilità e di evidente minaccia al regime dell’eurozona come l’abbiamo concepita fin qua, l’altra cosa curiosa (di cui magari parleremo in dettaglio in un futuro articolo) è che invece i mercati azionari americani stanno salendo con il DOW JONES che, come si può facilmente vedere dall’immagine qua sopra, ha recentemente superato il suo massimo storico recuperando integralmente la crisi del 2008 con ondate di acquisti di cui non si comprende tantissimo la ragione e che infatti non lasciano poi così tranquilli i grandi player di Wall Street (occhio ad una più che probabile correzione nelle prossime settimane).
Insomma, stiamo vivendo in tempi interessanti pur se moralmente e finanziariamente complicati e in cui sempre di più occorrerà mettere del proprio ma anche questo, se vogliamo, è un segno dei tempi che cambiano e a mio modesto parere anche cosa positiva per la società nel suo insieme nonostante farà soffrire molto coloro che invece restano fermi alla fermata del treno aspettando senza grandi iniziative che ripassi per loro un treno che li porti verso destinazioni serene e produttive. Il mio timore è che in effetti aspetteranno a lungo e anche invano.
Roberto Pesce