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Crisi economica e rischio default dell’Italia. La sinistra, ci spera per installarsi gratis a Palazzo Chigi

Creato il 05 novembre 2011 da Iljester

Crisi economica e rischio default dell’Italia. La sinistra, ci spera per installarsi gratis a Palazzo Chigi

In questi ultimi dieci giorni, Il Jester è rimasto muto; muto e incazzato. Non aveva nulla da dire, né aveva tanta voglia di dire quello che pensava, perché ritiene che alla fine sia del tutto inutile. Poi però legge i giornali, legge della crisi economica, del G20, del disastro di Genova e delle assurdità che dicono i politicanti, soprattutto quelli di sinistra, e non può più tacere.
Prima di tutto, perché questo casino economico e finanziario? Chi è che alimenta la speculazione e mette in difficoltà gli Stati? Chi è che rompe così tanto i coglioni da far tremare i culetti dei nostri potenti occidentali? Perché non si trova una soluzione definitiva, anche se d’imperio? Cioè, pensandoci su, è pur vero che i meccanismi economici e finanziari sono complessi, ma è anche vero che l’impressione generale è sempre la stessa. Lassù, nelle stanze dei bottoni europei e mondiali bazzicano solo astuti giocolieri e acrobati, ai quali preme solo l’unica soluzione plausibile: quella che salva le chiappe dei grossi finanzieri, delle grasse banche, degli istituti di credito e delle varie compagnie di investimento speculativo, che prima si sono dati alla pazza gioia finanziaria con i soldi nostri, bruciandoli chissà come e chissà quando, e adesso che hanno le pezze nel culo, chiedono (indietro) i soldi agli Stati, che di loro hanno già una marea di problemi e di debiti con le stesse banche, gli stessi allegri allibratori finanziari e dulcis in fundo, pure con qualche potenza straniera dedita allo shopping sistematico (e sospetto) di titoli del debito pubblico altrui.
La mia, naturalmente, è una visione semplicistica, che però – non vogliatemene – rende bene l’idea dello scarico fognario in cui viviamo. Oggiggiorno non dipendiamo più dalle stagioni, dal freddo o dal caldo, né dal raccolto in primavera. Dipendiamo dalle speculazioni finanziarie. Dipendiamo da un mondo marcio, fatto di opportunisti e approfittatori, di disonesti, strozzini (più o meno legalizzati) e gentaglia il cui unico scopo è far denaro per sé e per i suoi amici. E sfruttano qualsiasi meccanismo per ottenere quello che vogliono, e non gliene frega un fico secco di nessuno. Hanno al guinzaglio i politici, che fanno finta di prendere decisioni per risolvere problemi che non possono risolvere, perché parafrasando un noto proverbio “non si muove foglia, che la finanza mondiale non voglia…
Eppure, se avessimo dei politici con le palle, se avessimo politici a cui stesse veramente a cuore il benessere del popolo, la soluzione sarebbe piuttosto semplice: punto e a capo. Reset totale di tutto: debiti, finanza, borsa. E faculo il resto. Perché non si possono mettere a novanta centinaia di milioni di persone solo per salvare il fondoschiena di qualche banchiere spregiudicato e avido a cui piace giocare in borsa con i soldi altrui. Cosa che invero sta accadendo in quell’Europa franco-tedesca che prima crea i casini con gli amici americani, e poi impartisce lezioni al nostro paese su come deve essere gestita la crisi economica che loro stessi, con le loro porcherie finanziarie, hanno creato.
Ma andiamo oltre e passiamo all’Italia. Da noi la partita assume il suo tipico sapore farsesco, da commedia all’italiana. Abbiamo un Governo di tremebondi e malpancisti che zoppica vistosamente, ma che ritengo fondamentalmente coerente con se stesso. Quantomeno è un Governo politico, scelto tramite elezioni. Eppure, ciononostante, dalle opposizioni ne sentiamo di tutti i colori (ma uno predomina: il rosso comunista): Berlusconi si deve fare da parte, Berlusconi si deve dimettere. Berlusconi deve lasciare, perché così noi (loro) facciamo un governo del “cazzo tecnico” e “del fottiamo gli italiani tutti insieme” che sentono meno dolore. Ecco, mi chiedo: ammesso (e non concesso) che Berlusconi lasci (o per dirla alla Vecchioni, venga mandato via a calci nel culo) e arrivi il governo del “fottiamo gli italiani tutti insieme”, chi sarebbe il miracoloso statista che si assumerebbe il compito di risolvere magicamente i problemi del nostro paese? Bersani? Prodi? D’Alema? Vendola? Di Pietro? Fini? Casini? Chi, di grazia? Se Berlusconi da 1 a 10 vale 2, costoro valgono 0. Perché diciamoci la verità: nessuno di loro ha sufficiente credibilità (e capacità) per svolgere il ruolo di “traghettatore” e “salvatore della patria”, figuriamoci quello di statista! E ammesso pure il contrario (e ci rido su se c’è qualcuno che davvero lo pensa), mi domando: sarebbe corretto affidargli il governo del paese senza legittimazione politica? Senza che vinca un’elezione? Credo proprio di no. Un simile governo sarebbe politicamente inaccettabile.
Tornando alla crisi, la verità è comunque una: non esiste nessuna dannata formula magica per salvare il nostro paese (ammesso debba essere salvato da qualcosa). Né esiste alcuna bacchetta del mago Zurlì (o di Harry Potter per i più giovani) che può farlo in due settimane. Chi lo crede o lo predica, o è in malafede o è uno stolto. Le politiche economiche sono tutte a medio e lungo termine. E per salvare l’Italia ci vuole solo olio di gomito, lavoro, pazienza e tanto sacrificio, che però nessuno è disposto a fare. Basta sentire i vari sindacastri. Nessun sacrificio. Nessuna norma che renda il mercato del lavoro più ricettivo e meno imbrigliato da norme antidiluviane. Poi gli industrialastri. Loro hanno il terrore delle banche e sono costretti a criticare qualsiasi manovra che possa costringere i vari strozzini legalizzati a chiudere i rubinetti nei loro confronti e delle loro asfittiche imprese. E poi abbiamo la sinistra di Governo e di piazza: la “crema” (avariata) della politica nostrana, composta da “eroi” di carta che sono capaci di fotterti, affermando che lo fanno per tutelare i tuoi diritti e per salvarti dal ridicolo berlusconiano. Loro sono i migliori di tutti. Loro risolvono tutto e subito. Loro non solo hanno eleganza genetica, ma hanno pure le formule miracolose per quietare la crisi economica in un battibaleno. Dico che è vero. Stupiti? È vero! Ne hanno una in particolare: l’omertà informativa. Se arrivano al governo loro, l’Italia potrà andare in merda, ma nessun giornale lo dirà o lo dirà completamente. Piuttosto dirà il contrario: crisi finita, Italia salvata, Europa soddisfatta… Italiani contenti. E aggiungo: allegramente fottuti, e per giunta di fino…

di Martino © 2011 Il Jester 


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