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CRISI ECONOMICA - Se facciamo la fine dell'Argentina?

Creato il 16 aprile 2012 da Ilarius
CRISI ECONOMICA - Se facciamo la fine dell'Argentina?
La crisi economica che ha investito l'Europa sembra senza fine, la ripresa è ancora lontana e in Italia l'atmosfera che si respira è pesante perchè la crisi morde e gli italiani iniziano a sentirla.
Il governo Monti dopo un' accoglienza trionfale vive giorni di grande difficoltà nel pieno della polemica sulla riforma del lavoro.
Lo spettro del default stile Argentina ci preoccupa, i nostri vicini di casa, greci e spagnoli, non se la passano certo meglio di noi, ma qui non c'è in gioco il futuro di uno stato o di un altro, ma dell'intera Europa.
La crisi è economica, le conseguenze si ripercuotono a livello sociale e come ci insegna la storia le rivolte possono esplodere in un momento, proprio come in Argentina nel dicembre 2001.
Facciamo un passo indietro, perchè se è vero che le rivoluzioni scoppiano all'istante le cause che le scatenano spesso sono il risultato di anni di mal governo e corruzione di ingiustizie e repressione.
Fermi tutti non sto parlando del Bel Paese, siamo in Argentina e l'anno è il 1999 quando il neoeletto presidente Fernando De la Rúa prende in mano una nazione che viene da venticinque anni di indebitamento e trasferimento di capitali all'estero.
Il trasferimento di capitali all'estero porta a una conseguente deindustrializzazione dell'Argentina che ben presto si trasforma in disoccupazione.
Nel dicembre del 2001 la situazione economica Argentina si aggrava vittima di recessione e stagnazione economica, le promesse di lotta alla corruzione e ripresa economica del presidente Fernando De la Rúa rimangono un miraggio che causa profonde delusioni nel  popolo argentino.
L'Argentina perde la fiducia degli investitori e la gente ormai seriamente preoccupata inizia a ritirare grosse somme di denaro dai conti bancari per trasferirli all'estero. Questo innesca un effetto a catena si creano lunghe file davanti alle banche e una corsa agli sportelli che porta il governo argentino ad adottare una serie di misure note come corralito, ovvero un congelamento di tutti i conti correnti bancari per dodici mesi, permettendo solamente prelievi di piccole somme di denaro.
Il punto di non ritorno. In Argentina è caos, l'esasperazione e la rabbia del popolo argentino si trasformano in manifestazioni e proteste popolari spontanee, note con il nome di cacerolazo, poichè durante le proteste i manifestanti percuotevano rumorosamente pentole e padelle.
Ben presto da manifestazioni pacifiche si trasformarono in assalti a supermercati, banche e compagnie straniere, i cittadini si accorgono di essere stati truffati e la devastazione arriva a tal punto che il 20 dicembre 2001 il presidente  De la Rúa dichiara lo stato di emergenza.
Il giorno successivo il 21 dicembre 2001 la situazione è fuori controllo e a Buenos Aires in Plaza de Mayo i manifestanti si radunano per chiedere le dimissioni di De la Rúa. Scoppiano violenti scontri tra i manifestanti e la polizia che portano inevitabilmente alla caduta del governo e alle dimissioni del presidente  De la Rúa che per evitare il linciaggio sarà costretto il 21 dicembre ad abbandonare la Casa Rosada in elicottero.
SE FACCIAMO LA FINE DELL'ARGENTINA? Guarda il video
  


ILARIUS

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Da Maurizio Leocata
Inviato il 29 novembre a 12:54

Qui facciamo la fine dell'argentina. Ma non il paese... la carne.