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Crisi, gli italiani preferiscono pagare tutto a rate. Anche le cartelle di Equitalia

Creato il 19 agosto 2014 da Nicola933
di Consiglia Grande Crisi, gli italiani preferiscono pagare tutto a rate. Anche le cartelle di Equitalia - 19 agosto 2014

EquitaliaDi Consiglia Grande. Gli italiani sono intenzionati a saldare i conti aperti con il fisco, ma non sempre risulta agevole pagare i debiti accumulati. In quest’ambito si fa spazio la strada della rateazione, adottata anche per le cartelle Equitalia. Le richieste, ha affermato l’Ente, sono state 156mila con una media settimanale, pari a circa il doppio di quella registrata nei primi sei mesi dell’anno.

Inoltre, informa sempre Equitalia, oggi sono attive 2,4 milioni di rateizzazioni per un controvalore di 2,6 miliardi di euro. Precisamente, circa il 76,9% delle rateizzazioni in essere riguarda persone fisiche, il restante 23,1% società e partite Iva. Per gli importi, il 65,9% è stato concesso a imprese e il 34,1% a persone fisiche. Il 70,8% delle rateizzazioni riguarda debiti fino a 5 mila euro, il 26,2% debiti tra 5 mila e 50 mila euro e il 2,9% oltre 50 mila euro.

La Lombardia detiene il primato delle regioni con oltre 384mila rateizzazioni attive per un importo di 5,5 miliardi di euro; a seguire il Lazio con 305mila rateizzazioni per un importo di 3,7 miliardi di euro; la Campania con 265mila rateizzazioni per un importo di 3,2 miliardi di euro; e infine la Toscana con 231mila rateizzazioni per un importo di 1,9 miliardi.

Le associazioni di consumatori le definiscono ulteriori segnali della situazione economica insostenibile in cui si trovano le famiglie italiane, per cui secondo Federconsumatori e Adusbef, «è urgente e necessario che il Governo si dedichi con impegno e serietà alla fuoriuscita da questa situazione.»

Peraltro il presidente dell’Unimpresa Paolo Longobardi ha sottolineato che: I dati sulle rateizzazioni delle cartelle esattoriali sono la fotografia di un Paese stremato, ben oltre i soli effetti cagionati dalla crisi internazionale e dalla recessione interna: se così tante famiglie e aziende non riescono a onorare le scadenze con il fisco, vuol dire che tutto il sistema non funziona. Dilazionare i pagamenti dei tributi può essere utile, nell’immediato, per dare ossigeno in frangenti assai complicati, come può essere la perdita di un lavoro o una crisi aziendale. Tuttavia, le rate non fanno altro che rimandare l’appuntamento con i versamenti di imposte, denaro che lo Stato, prima o poi, pretende con tanto di interessi. La situazione di fronte alla quale ci troviamo, pertanto, impone una seria riflessione al governo e al Parlamento, in modo che sia avviato quanto prima un piano serio e concreto volto all’abbattimento della pressione tributaria.

La pressione fiscale nel 2014 è destinata a salire, secondo la Cgia di Mestre, del 0, 2% rispetto al 2013., fino a toccare il livello del 44 %. E come se non bastasse la pressione fiscale, dal 1980, è aumentata di 12,6 punti percentuali.


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