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Crisi greca, quali prospettive per i nostri titoli dopo le elezioni in Francia e Grecia

Da Mrinvest

La crisi greca rischia di essere causa della morte dell’euro, che potrebbe essere spazzato via da una furia finanziaria come non vista fino ad oggi

Crisi greca, quali prospettive per i nostri titoli dopo le elezioni in Francia e GreciaIl risultato delle elezioni in Grecia, che hanno coinciso con quelle francesi, ha prodotto una crisi greca di proporzioni imprevedibili. Il cambio all’Eliseo, con l’arrivo del socialista François Hollande e la sconfitta di Nicolas Sarkozy, sarebbe stato sufficiente a farci parlare di piccolo terremoto politico nell’Unione Europea.

Ma il risultato delle elezioni, contestualmente tenutesi in Grecia, ha prodotto un vero tsunami nello scenario politico-finanziario dell’Eurozona. Come atteso alla vigilia, hanno vinto i conservatori di Nuova Democrazia, ma con solo il 18,9% dei voti, mentre i socialisti del Pasok, che avevano guidato il Paese dopo il trionfo dell’ottobre 2009, sono crollati al terzo posto con un misero 13,1%. Insieme, conservatori e socialisti non hanno la maggioranza dei seggi.

Il voto è stato chiaro sia in Francia che in Grecia. I cittadini hanno bocciato le

politiche europee della coppia Merkel-Sarkozy, consegnando Atene nelle mani di fazioni estremiste di destra e di sinistra.
Il pericolo della crisi greca è che adesso Atene sia costretta a dichiarare presto default, dopo avere già ristrutturato il suo debito, tagliando il valore nominale dei suoi bond del 53,5% e facendo così scendere il suo debito di 107 miliardi. Tuttavia, ciò potrebbe non bastare, qualora non fossero approvate le misure imposte da Bruxelles con il famoso Memorandum, che chiede altri 11,5 miliardi di tagli e/o aumenti di imposte subito in cambio della nuova tranche del secondo piano di aiuti per 130 miliardi.

Non esiste più in Grecia un governo in grado di approvare queste misure e ciò potrebbe portare Atene dritta al default ed alla conseguente fuoriuscita dall’Eurozona. Non prima, tuttavia, di avere generato un cataclisma sui mercati finanziari, con i nostri Bot e Btp sotto attacco, così come i Bonos spagnoli e gli stessi Oat francesi, non più tutelati dall’”ombrello” filo-tedesco di Sarkozy. E già lo spread si è portato abbondantemente sopra 400 punti base, segnale dei timori forti sui mercati.

Per essere chiari, nelle prossime settimane, la crisi greca rischia di essere causa della morte dell’euro, che potrebbe essere spazzato via da una furia finanziaria come non vista fino ad oggi. Per questo, soprattutto, per le scadenze a breve e medio termine, i titoli di Stato italiani potrebbero subire fortissime pressioni, con un’impennata dei rendimenti, dopo una discesa virtuosa nei primi due mesi e mezzo di quest’anno.
Ma il beneficio per i risparmiatori potrebbe essere solo apparente, visto che nel caso in cui si realizzi lo scenario peggiore (crollo euro e/o attacco contro titoli di Stato), anche l’Italia potrebbe essere spinta a ristrutturare il suo debito, attraverso l’”haircut” già sperimentato a marzo da Atene.

Quanto fin qui descritto potrebbe apparire eccessivamente cupo e pessimistico, ma è quello di cui si sta discutendo in queste ore nelle stanze dei bottoni di Bruxelles e quanto paventano i mercati. Con quello che può derivare dalla crisi greca è bene non lanciarsi in investimenti avventati. Cautela ora più che mai!

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By Blogsdna

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