Crisi, in sei mesi chiuse 8mila aziende Artigiani, 555mila posti in meno

Da Pukos

La società analisi Cerved lancia l’allarme: +10% rispetto al 2013. Emorragia più contenuta al nord-est (+5,5%), devastante al sud: +14% 

Prosegue la corsa dei fallimenti aziendali: nel secondo trimestre dell’anno sono stati 4.241, in aumento del 14,3% rispetto allo stesso periodo del 2013. Lo rivela la società di analisi Cerved, spiegando che nell’intero primo semestre i default hanno raggiunto quota 8.120 (+10,5%), record assoluto dall’inizio della serie storica, che risale al 2001.

Artigiani, mezzo milione in meno di occupati in 4 anni - Sul fronte lavoro i dati fotografano l’ennesima emorragia di posti, con il numero di occupati artigiani sceso di oltre mezzo milione tra il 2008 e il 2012. Uno studio sulle professioni condotto da Istat e Isfol dice che le figure più colpite sono artigiani e operai specializzati, che nel periodo preso in considerazione hanno perso 555mila occupati.

Dall’indagine emerge poi un netto calo di occupati anche tra dirigenti e imprenditori: qui si segna una flessione di 449mila unità, pari a -42,6%: quasi 100mila soltanto nell’ultimo anno. Nel 2012, rileva lo studio, la contrazione di questo gruppo professionale ha interessato quasi esclusivamente gli imprenditori e direttori di grandi (-54 mila) e piccole imprese (-40 mila).

Fallimenti, Cerved: crescita su tutto il territorio - Lo studio Cerved mette in evidenza che il fenomeno dei fallimenti riguarda indistintamente tutta la penisola: secondo i dati della società, specializzata nell’analisi del rischio di credito, i tassi di crescita sono dovunque a doppia cifra, con l’eccezione del nord-est, in cui si segnala invece un incremento del 5,5%, il livello più basso di tutto il territorio. Crescono del 14% rispetto al primo semestre 2013 invece i fallimenti nel Mezzogiorno e nelle isole, del 10,7% quelli nel nord-ovest e del 10,4% nel centro.

I recenti correttivi legislativi hanno fatto crollare le domande di concordato in bianco (-52%) e diminuire i concordati comprensivi di piano (-12,3%). In riduzione anche le liquidazioni che, con un calo del 10,3% tra gennaio e giugno, segnano un’inversione di tendenza a livello semestrale dopo un lungo periodo di crescita.

“Stiamo vivendo – commenta Gianandrea De Bernardis, amministratore delegato di Cerved – una fase molto delicata per il sistema delle piccole e medie imprese italiane: la nuova recessione sta spingendo fuori dal mercato anche aziende che avevano superato con successo la prima fase della crisi e che stanno pagando il conto sia al credit crunch sia a una domanda da troppo tempo stagnante”.

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