C’è già qualcuno che va affermando che le fiere campionarie, nell’era di internet, sono come il circo equestre al tempo di Avatar in 3D. E la ragione per cui si continuano a fare si ritrova nel fatto che le persone – e in azienda fino a prova contraria ci sono ancora le persone – sono degli animali sociali spesso dotati di Grandi Ego.
Altri dicono: ma che dici. Alle fiere – anche se costano sempre di più – bisogna esserci pena l’oblio. Non per niente la mia Regione stanzia bonus di partecipazione.
Altri ancora, vedi la Prof. Francesca Golfetto, suggeriscono l’idea delle fiere come luoghi di comunicazione di competenze, dove le aziende (in particolare B2B) si configurano come veri e propri “competence provider” .
Una risposta precisa io non ho. Di sicuro comprendo che le fiere sono uno strumento di marketing complicato.
Secondo il TRADESHOW WEEK DATABOOK, le fiere di media hanno 10,933 visitatori in totale. Suona bene, no?
Infatti, la frequenza totale è tipicamente la principale ragione per cui le aziende scelgono di esibirsi in una fiera.
Ma nella tua PMI siete in grado di interagire con 10,000 persone? Probabilmente no. Con 4 collaboratori allo stand la tua azienda può raggiungere colloqui validi con 320 persone. Perché la tua azienda possa avere 10,000 incontri di qualità, dovrebbe avere o uno stand aperto per 625 ore o uno staff di 125 persone che vi lavori! Non esiste ovviamente.
Secondo lo studio annuale della EXHIBIT SURVEYS Inc. relativo all’andamento delle fiere, il visitatore medio teorico spende circa 9 ore nello spazio della fiera. Questo solo per la fiera e non include gli eventi per i clienti per i quali io presumo che l’utente medio dedichi meno di 9 ore! Infatti, da un’indagine emerge che non più di tre ore e mezza vengono dedicate agli incontri veri e propri.
Stimando un incontro di qualità pari a 15 minuti, il nostro visitatore medio se è attivo al 100% (in altre parole, nessuna pausa tra gli incontri) in 9 ore di presenza in fiera avrà 38 ottimi colloqui. Tutto qui!
Ma fra questi 38 ottimi colloqui, ci sarà anche la tua azienda?
E poiché queste che seguono sono comunemente indicate come le componenti critiche per il massimo successo di un espositore:
- impostare obiettivi misurabili e realizzabili
- il target marketing
- le promozioni, prima e durante la fiera
- l’allestimento dello stand
- la concorrenza in fiera
- l’attività del dopo fiera
Abbiamo pensato di tradurle in piccoli passi in sequenza.
In totale 67 passi.
http://issuu.com/tsorsoli/docs/pmi_67passi
(spero che Mr Seth Godin non si arrabbi per l’uso della sua Mucca Viola)