Posted By Alfonso Alfano on 11, ott, 2013 | 0 comments
QUALIFICAZIONI MONDIALI BELGIO. Dodici anni fa l’ultima qualificazione a una fase finale di una grande manifestazione; venti ne sono passati dall’ultima volta che arrivò il pass diretto, senza passare per gli spareggi. Il Belgio torna tra le grandi del calcio mondiale e, dopo aver dominato il gruppo A, conquista il biglietto per il Mondiale in Brasile. Con la consapevolezza che, probabilmente, il meglio deve ancora venire.
La generazione d’oro del calcio belga possiede tutto quanto necessario per trionfare: tecnica, forza fisica, senso tattico ed esperienza internazionale. Non è un caso che, nel sorteggio dei gironi della fase finale l’undici di Wilmots sarà quasi certamente tra le otto teste di serie. Al Maksimir di Zagabria davanti a circa 10mila belgi impazziti di gioia e al primo ministro Elio Di Rupo, il Belgio si impone 2-1, dominando anche più di quanto dica il risultato finale. Tutti i big hanno disputato una partita straordinaria: da Fellaini ad Hazard, passando per Vertonghen, Defour e Witsel. Nessuno ha tradito, ma la menzione d’onore va a Romelu Lukaku: il giovane centravanti, che – fino ad oggi -non aveva mai avuto un rapporto fortunato con la nazionale, segna una doppietta fantastica, primi gol ufficiali con la maglia dei “diables rouges”.
Al Belgio serviva un punto, ma da giorni su internet circolavano diversi slogan: “In Croazia si va per vincere”. E, nonostante Stimac abbia schierato una Croazia d’assalto (Kovacic, Rakitic, Perisic e Modric dietro a Mandzukic), Wilmots ha mantenuto le promesse. Difesa solidissima, resta la migliore delle qualificazioni con soli tre gol subiti, e contropiedi fulminei. Una delizia il primo tempo degli ospiti che al 15′ passano in vantaggio: Defour sfrutta l’erroraccio di Perisic, lancia in profondità Lukaku che, freddissimo, scarta Pletikosa e infila lo 0-1. Fellaini è un leone, semplicemente dominante in mezzo al campo: il mediano del Manchester United sfiora il raddoppio con un colpo di testa che corona una stupenda azione corale partita dalla trequarti difensiva e rifinita da Hazard e De Bruyne. I croati, a ragione, si innervosiscono, Mandzukic e Vrsaljko rischiano il rosso per degli interventi duri su Hazard e Defour. Il raddoppio, al 38′, è meritatissimo: Witsel si appoggia su Lukaku, la punta dell’Everton supera con un pallonetto Corluka e si lancia in profondità. Devastante la sua progressione, impietoso il confronto col povero Kovacic che non può far altro che fermarsi e ad assistere al gol da assoluto spettatore. Prima dell’intervallo, partecipa alla festa anche Courtois, bravo a respingere il colpo di testa di Mandzukic.
La maturità del Belgio viene fuori nel secondo tempo: gestione della partita perfetta, la Croazia – dopo i primi minuti a testa bassa (un paio di parate di Courtois) – si spegne presto. La pioggia sul Maksimir intristisce i tifosi di casa, esalta quelli ospiti che ad un certo punto cantano “On est chez nous”, giochiamo in casa. L’atmosfera è elettrica, entrano anche Chadli e Mirallas, a testimoniare anche la profondità della rosa a disposizione di Wilmots. Il Belgio non infierisce, allenta la presa e concede il gol della bandiera a Kranjcar che risolve una mischia nell’area avversaria. Poco male, i croati non si rendono più pericolosi fino al 94′, quando Webb fischia la fine e dà inizio alla festa belga. Mai qualificazione fu tanto meritata; sì, il meglio deve ancora venire.
GRUPPO A
Classifica (tutte le squadre hanno giocato nove partite, Macedonia e Galles otto): Belgio 25, Croazia 17, Serbia 11, Scozia 8, Macedonia 7, Galles 6.
18.00 Croazia-Belgio 1-2: 15′ e 38′ Lukaku, 83′ Kranjcar (C)
20.45 Galles-Macedonia
PROSSIMO TURNO (15 ottobre): Belgio-Galles, Scozia-Croazia, Serbia-Macedonia