Crocifisso ritrovato 2014 a salerno, evento medievale 25-28 aprile

di Mariantonietta Sorrentino

L’evento di fine aprile 2014 a Salerno ha cambiato nome nel tempo. Ed è pure cresciuto. Qualche anno fa si chiamava “La Fiera del Crocifisso” e si animava di moltissime presenze; oggi è noto come “Il Crocifisso ritrovato”. La sostanza non cambia però.

La festa che si snoderà nel centro storico della “Hippocratica civitas” tra il 25 e il 28 aprile, ha il  côté medioevale con suo fascino indiscutibile e il suo seguito di cavalieri, monaci e artigiani. E se la festa rievoca ancora una volta il miracolo compiuto dal Cristo crocefisso a favore del miscredente mago Pietro Barliario, l’anima della kermesse riproduce un mondo lontano duemila anni, ma vicino al “milieu” di Salerno.

Un universo al quale sono familiari giocolieri e conciapelli, mercati, erbe medicamentose, artigianato della carta e non solo. Tra il 25 e il 28 aprile non verranno trascurati la gastronomia e le gioie del palato che si gusteranno  nella “Trattoria 88 “, nell’Osteria “Angolo Masuccio”, nella Taverna Santa Maria de Domno  e nell’ “Osteria del taglio” con menù rigorosamente medievali.

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Ma qual è la storia tinta di mistero dalla quale si dipana “Il Crocefisso ritrovato”?

Il diavolo e l’acqua santa, potrebbe titolarsi la trama.

Da una parte la raffigurazione di Crocefisso, dall’altra un mago, Barliario, salernitano di nascita e alchimista del X secolo al quale la fantasia popolare salernitana attribuiva le più fantastiche imprese. Lui poteva trasformare l’acqua in vino, far spuntare le corna sulla testa degli antipatici o far innamorare di sé le donne più belle.

In città la sua impresa più memorabile, quella in pratica che ne ha fatto una star, fu la costruzione dell’acquedotto medievale. Per giunta in una sola notte di tempesta e con l’aiuto dei diavoli.

Il sito nella vicina Via Arce è chiamato, per questo, i ponti del Diavolo. Ma la vita di Barliario era destinata a cambiare quando incontra la raffigurazione del Crocefisso, oggi serbato nel Museo Diocesano di Salerno. Si narra che la statua del Figlio di Dio piegò il capo verso l’alchimista pentito, aprendo gli occhi in segno di perdono.

Da allora, ogni anno, si ricorda il “miracolo” e si trasforma in un evento che anima il centro storico cittadino.

In passato si usava compiere un suggestivo pellegrinaggio, tutti i venerdì di marzo per venerare la sacra immagine.

Nell’evento salernitano c’è spazio per tutto, anche per i bambini. E il 25 aprile principierà con “La storia di Salerno”, un progetto della Scuola elementare Barra con spettacoli di danze antiche di corte e di popolo, racconto dei vari personaggi che hanno fatto la storia di Salerno: Trotula De Ruggiero, Sichelgaita, Roberto il Guiscardo, il Principe Arechi e Masuccio Salernitano.

I bambini della stessa scuola, poi, saranno protagonisti il 26 alle 18,30 di un corteo storico. Composto anche dai figuranti della Associazione ”Il Contrappasso”, il momento verrà seguito da uno spettacolo di musica e danze antiche a cura dello stesso Ente con la partecipazione del “giullar cortese” Gianluca Foresi.

La festa de “Il Crocefisso ritrovato” non finisce qua: animeranno le strade del centro storico vari incontri, mostre, l’apertura dei Musei e il coinvolgimento degli artisti di strada. Ciliegina sulla torta, la ricostruzione al Tempio di Pomona di un mercato medioevale e al Largo Barbuti de “Il caciocavallo impiccato”,  ricostruzione di taverne medievali  con degustazione.

La festa ha visto la partecipazione di diversi Enti, dalla Provincia fino alla Confartigianato, passando per la Centrale del Latte e per la Bottega San Lazzaro. Tutti per uno? Uno per tutti!

Un evento che vanta radici nell’età di mezzo. Tutto a partire da un mago pentito e da una icona simbolo per la città. Tutto in odore di medioevo. Rigorosamente. Che festa sia, allora!

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