Lettera aperta al Sindaco/Presidente Dario Nardella in risposta alle sue obiezioni sulla nostra manifestazione
Leggiamo sulle cronache cittadine che al nostro Sindaco/Presidente non è piaciuta la mobilitazione davanti al Nuovo Teatro in occasione dello sciopero di mercoledì scorso.
Ci dispiace, anche se francamente non pensiamo che Nardella oltre alle due succitate cariche a quella di Presidente della Città Metropolitana,e di Assessore alla Cultura, possa svolgere anche quella di Direttore Artistico delle manifestazioni sindacali.
Siccome non vogliamo essere certo “i becchini” del Maggio, ma ci ostiniamo invece a considerarci parte integrante della sua vita e possibile sopravvivenza, “per correttezza e onestà nel rapporto” – come giustamente richiama Nardella- proviamo ad esporre ancora una volta le nostre “ragioni”. Ovviamente preferiremmo farlo attorno ad un tavolo, insieme anche ai rappresentanti della Regione Toscana, e ai colleghi dell’altra sigla sindacale che ha condiviso lo sciopero e anche ovviamente alle altre due organizzazioni sindacali, che pur avendo gli stessi gusti “artistici” del Sindaco riguardo alla manifestazione, hanno dichiarato di condividere le nostre preoccupazioni e richiesto insieme a noi da tempo un tale incontro.
In primis la questione dei salari. Noi esigiamo il rispetto del Contratto nazionale vigente: le spettanze devono essere versate entro il mese. Siamo di nuovo a richiederlo, perché ci è stato ufficialmente comunicato che anche questo mese saremo pagati in ritardo (il 10 Febbraio).
Ma non era certo questa la motivazione principale ed unica dello sciopero, i punti espressamente indicati erano ben sei, e a questi non si è risposto -il Sovrintendente ha addirittura rimandato a data da destinarsi gli incontri da lui convocati sulla programmazione (quella del ballo in particolare) e sulla “illustrazione” del Piano di Risanamento.
Anche l’incontro cui fa riferimento Nardella con la Vice Sindaco e l’Assessore al Lavoro, non ci ha fornito alcuna risposta (ci è stato detto che il Sindaco ci avrebbe incontrato in proposito appena possibile, in quanto “massimamente “ disponibile), anzi non ci ha neanche fornito le risposte –per noi negative- contenute nella Delibera di Giunta del 24.12.2014 di cui siamo venuti a conoscenza solo durante una successiva audizione in Commissione Lavoro.
Negative perché si mettono in conto i tre milioni (secondo noi assolutamente sottostimati) di spese annue per la gestione e le utenze del Nuovo Teatro al contributo che il Comune versa al Maggio; perché vi si dichiara che la Fondazione non ha personale sufficiente a gestire la nuova struttura ( e se ne esubera una cinquantina!); perché si rimanda a Giugno la ripatrimonializzazione della Fondazione e le scelte sulla futura gestione del Parco della Musica.
Un altro punto che si continua a non voler capire è che l’accordo cui si riferisce il Sindaco non ha più la nostra firma perché sono cambiate condizioni fondamentali rispetto a quelle da noi sottoscritte: la legge Franceschini ha sostanzialmente modificato la Bray in quanto impone un licenziamento e una eventuale riassunzione, che grazie al sopravvenuto Job Act fa perdere ai “neoassunti” i diritti accumulati nei decenni di lavoro presso la Fondazione.
In un’intervista rilasciata a Controradio inoltre Nardella ha dichiarato che sono arrivati 28 milioni da Roma, e che quindi il futuro è roseo. Il Sindaco/Presidente forse dimentica che quel denaro pubblico è legalmente utilizzabile solo per coprire il debito accumulato soprattutto durante la gestione Renzi –Colombo (che ricordiamo fu “commissariata” dal Ministero per “gravi irregolarità”), non per le spese correnti necessarie al sostentamento del Teatro. In proposito, a quanto ammonta invece il deficit 2014? E l’ultima realistica previsione per il 2015? Siamo ancora in attesa che ci venga anche solo illustrato il Piano di risanamento triennale approvato dal ministero e dalla Corte dei Conti (come abbiamo sopra accennato, il Sovrintendente ha rimandato ulteriormente a data da destinarsi l’apposito incontro che aveva finalmente fissato con le Organizazioni sindacali per mercoledì scorso).
Per correttezza e onestà nel rapporto può il Sindaco/Presidente dirci se intende confermare definitivamente la localizzazione dei nostri “magazzini” (ricordiamo che per legge il Comune dove risiede una Fondazione lirico-sinfionica deve fornirle i locali adatti a svolgere le attività statutariamente previste), all’Osmannoro, in container a cielo aperto e in parte addirittura sulla nuda terra, mentre si continua a distruggere intere produzioni per “liberare” la Manifattura Tabacchi dove risiedevano?
Può indicarci dove, nella nuova casa del Maggio, troveranno posto i Cantieri scenografici attualmente alloggiati alle Cascine?
Può indicarci il crono-programma del completamento dell’Auditorium da 1000 posti (attualmente – a tre anni dalla prima inaugurazione- ci ritroviamo con una sola sala da 1600 posti per il lirico/1760 per il sinfonico a fronte dei 2004 del vecchio Comunale), e dei palcoscenici mobili previsti nel progetto iniziale (nonostante si sia già passati dagli 80 milioni di spesa prevista a 250 milioni).
Può farci capire perché a fronte appunto di un tale ingente investimento di denaro pubblico , si dovrebbe avere una riduzione di personale, e quanto verrebbe a costare l’affidamento delle mansioni necessarie al funzionamento del Parco della Musica a ditte esterne, come già avviene per vigilanza, manutenzione e “termica”?
In attesa appunto di poterne parlare non dalle pagine dei giornali o dai post sui social network, ma in incontri ufficiali,
Viva il Maggio!
La RSA Slc-CGIL del Teatro del Maggio Musicale FIorenrino
Firenze 30.1.2015