Cronaca di un suicidio

Creato il 21 agosto 2013 da Missmaccabei

L’ispettore Ferraro, che i lettori di Biondillo come me conoscono bene, incappa in un cadavere.
O meglio, trova un morto in una barca dalla quale ha spiccato l’ultimo tuffo, nel mare di Ostia. Ci stava nuotando insieme alla figlia adolescente con la quale trascorre una vacanza da padre separato.
Sulla barca, Tolusso, il suicida, ha lasciato gli indumenti ben ripiegati e un biglietto: “Perdono a tutti e a tutti chiedo perdono”. E sotto: “Non fate troppi pettegolezzi”. Un biglietto che ricalca le ultime parole vergate da Pavese morto anche lui suicida.

Quello che sembra un gesto disperato, sfociato a seguito della ricezione di una cartella di Equitalia, nasconde però qualcos’altro. Ferraro se ne rende conto nel disbrigo delle pratiche di routine (avvisare la moglie a Milano e verifica delle difficili condizioni economiche) che si trasformano in un’indagine sul destino di un uomo qualunque, fra Roma e Milano, in un’estate torrida.

Biondilllo è capace di scavare in profondità i suoi personaggi e le loro solitudini evitando i luoghi comuni. Parabole di esistenze normali che spesso sfociano nel dramma rompendo gli equilibri della vita di tutti i giorni.

Se cercate un giallo, nel senso stretto del termine, non lo troverete. Una lettura piacevole, questo sì.

Cronaca di un suicidio di Biondillo – Guanda editore



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