CRONACA ; Operatore immobiliare sfrattato si spara in casa, lo trova ufficiale giudiziario

Da Maurizio Picinali @blogagenzie

AGI) - Bologna, 22 apr. - Un consulente immobiliare di 59 anni si e' suicidato nell'abitazione dove viveva nel centro di Bologna. Aveva ricevuto un'ingiunzione di sfratto. L'ufficiale giudiziario ha suonato al citofono dell'appartamento di via dei Mille per la notifica del provvedimento ma non ha ottenuto nessuna risposta. Cosi', per aprire la porta, e' intervenuto il proprietario di casa che ha scoperto, assieme alla polizia, il cadavere. L'uomo, che era separato da otto anni, si e' tolto la vita sparandosi un colpo di fucile. Sono in corso verifiche per accertare la dinamica del fatto.fonte agi 22 aprile 2013

da BOLOGNA - su repubblica.it Si chiamava Alessandro Comani l'uomo di 59 anni trovato senza vita nella casa dove abitava in via dei Mille 12. Aveva ricevuto un'ingiunzione di sfratto. L'ufficiale giudiziario è andato nella sua abitazione per notificargli lo sfratto, ma nessuno rispondeva al citofono. È arrivato il proprietario con le chiavi, ha aperto la porta e ha trovato il cadavere. La Polizia è arrivata chiamata dai due. Nessuno dei vicini ha sentito nulla.L'uomo si è ucciso con un colpo di fucile, regolarmente detenuto. Si indaga sulla dinamica dei fatti. Non è chiaro se si sia sparato quando ha sentito il citofono o prima. Dalle prime informazioni pare che il proprietario fosse un suo conoscente. La vittima viveva nell'appartamento, al quarto piano dello stabile signorile vicino alla libreria Feltrinelli, da quattro anni. Prima nella casa viveva la madre del proprietario. Al suo decesso, il figlio ha messo a reddito l'abitazione.Comani era separato da circa 8 anni dalla moglie e aveva due figlie. Era titolare di una piccola società immobiliare con sede in via Saragozza.La Polizia ha trovato un paio di biglietti. Due pezzi di carta in cui il 59enne chiede scusa per il gesto e scrive che vorrebbe che i suoi organi venissero donati. Non dice però nient'altro, fannosapere dalla questura. Non spiega dunque i motivi del gesto, né fa cenno a quello sfratto che proprio oggi lo avrebbe costretto ad abbandonare l'appartamento di via dei Mille in cui viveva.Il cordoglio del sindaco Merola. "La prima cosa è un sentimento di cordoglio e vicinanza alla famiglia" dice il sindaco di Bologna Virginio Merola. Poi "faremo tutto il necessario per capire. Siamo di fronte a una notizia grave - dice - e quando si tratta di un suicidio è inutile cercare di trovare subito delle connessioni". Ciò detto, il primo cittadino risponde ai consiglieri di opposizione, prima fra tutte, Lucia Borgonzoni della Lega, che ha chiesto di sapere se l'uomo aveva chiesto aiuto ai servizi sociali. "Stiamo cercando di capire tutto", assicura.


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