Non rispondo alle provocazioni e aspetto il mio turno, con pazienza. Ma non mi voglio allontanare, non me lo posso permettere. Per non parlare del turbamento, quello condiziona continuamente i miei voli, che non sono quasi mai a cuor leggero.Il sole pare scaricarsi come se funzionasse con un alternatore che si sta quasi spegnendo. Ho sempre faticato a prender sonno. Sin da piccolo. Ho sempre avuto la sensazione che fosse una perdita di tempo prezioso. Ma a traghettarmi nei sogni è un caronte del subconscio d’eccezione, Richard Gere.E non chiedetemi perchè, non lo so.
Minoranza rumorosa, ne voglio far parte perchè sapete quanto mi piace il rumore quando serve. Il nero impersona la figura del passante distratto e di nero, io son circondato. Sento una donna cantare poco lontano, una voce scura che mi riporta nelle dimensioni che avevo lasciato per depistaggio. I quaderni, se ben scritti, provocano ecchimosi e ferite, mutamenti e ubriacature.E sciolgono nodi, sopratutto.E di nodi ce ne sono parecchi ed io ho la testa piena di quaderni, ben disposti, carichi, pronti all’uso.
Conigli e uomini coniglio.C’è poca differenza, anzi rispetto maggiore per il nobile e morbido animale.Riempiono le strade, gli uomini coniglio intendo.Un tanfo pesante, almeno tanto quanto la nausea da anarchia intestinale di certi periodi della mia vita. Per le strade incontro morti viventi, innocui, come non lo sono mai stati nelle leggende di chi li ha raccontati.E’ solo gente di cui bisogna prendersi cura, ecco tutto.
L’orizzonte risucchia tutto ciò che può, tutto ciò che è alla sua portata tranne i miei pensieri e i miei anfibi lasciandomi in un luogo senza sfondo, con pochi particolari e qualche soprammobile inutile.Il buio prepotente.
Fa.Ro.