Cronache da Metropolis

Da Tabulerase

Atene era una delle città simbolo della movida solo pochi anni fa, un centro pieno di vita che ad un inquinamento al limite dell’insopportabile univa strade piene di auto e di gente, sature di negozi e locali assediati da compratori, turisti e nottambuli. La vita scorreva felice e spensierata, l’ingresso nella UE e le Olimpiadi del 2004 erano il simbolo della joie de vivre degli ellenici, per gli europei era ancora, e solo, la meta turistica più ambita assieme alle Baleari. Quello che i greci non avevano percepito, era il nemico alle porte, infezioni striscianti e subdole che si intrufolano nel paese, questi batteri si chiamavano MES, o Meccanismo Europeo di Stabilità, si sa che scienziati e banchieri amano gli acronimi…. Poi c’era il cosiddetto Fondo Salva-Stati, così era stato eufemisticamente nominato l’esproprio del diritto di voto ad una nazione, infine arrivò anche la malattia del Fiscal Compact. Ai primi sintomi della malattia il paese fu ricoverato nell’ospedale Troika, dove il dottor Goldman Sachs subito certificò il perfetto stato di salute del malato elargendogli subito un bello swap finanziario. Ma la cura si rivelò peggiore del male e quindi al capezzale arrivano i maggiori specialisti del mondo, i professori FMI, BCE e Consiglio Europeo, che con l’ausilio degli infermieri Bilderberg e Aspen Institute intervennero con decisione, ma con risultati rivedibili. Presto le strade si svuotarono, i negozi chiusero, gli acquirenti si estinsero, i nottambuli si trasformarono in zombie ciondolanti che stazionavano davanti ai pub senza entrarvi, bande armate percorrono le vie a caccia di vittime, le proprietà dello stato, una dopo l’altra, issano bandiera straniera, l’Atene della movida si trasforma in una Metropolis di Fritzlanghiana memoria.

Si pensava che “guarendo” il malato greco l’infezione fosse finita, ma certi parassiti sono duri a morire, Cipro era famosa come patria dei Templari e per le sue spiagge, tutto bene finchè non decise di entrare anche lei nella UE, in breve tempo il pareggio di bilancio di cui godeva divenne un deficit pauroso e l’infezione si propagò velocemente per l’isola. Altrettanto rapidamente corsero al capezzale i medici, la grande madre frau Merkel mandò in avanscoperta gli eminenti membri del Council of Economic Experts, gli eminenti prof. Feld e prof. Bofinger, la diagnosi dei due luminari fu perentoria: “bisogna  prelevare i soldi dai conti correnti”. Immediatamente la cura fu applicata dalla famelica Troika, un’altra Metropolis fu fondata.

L’infezione dell’Europa dei banchieri con MES e Fiscal Compact si è già fatta spazio in Grecia, Cipro, Portogallo, Irlanda e Islanda e sta arrivando in Malta, Slovenia, Italia e Spagna. Unica che si è salvata senza gravi danni l’Islanda, motivi? L’isola nordica non ha adottato l’euro, non ha messo il governo del paese in mano ai banchieri e si è rifiutata di pagare i debiti fatti proprio dalle stesse banche. Per il resto la procedura è sempre la stessa, si mettono i paese in condizione di non poter pagare i debiti, poi si fa in maniera di mettere uomini fidati di estrazione Goldman Sachs e BCE ai posti di comando, si tagliano stipendi, pensioni e servizi, si comprano le attività del paese (in Grecia una miniera d’oro valutata 110 milioni è stata comprata dai canadesi a 10….), si rimborsano le banche creditrici con i soldi dei contribuenti, “avete vissuto sopra le vostre possibilità” è la frase di rito ripetuta con compassionevole litania dai troll venuti da Bruxelles.

Nella narcosi provocata dall’invadere le cronache la sola decadenza o meno da cariche pubbliche di un condannato per evasione fiscale, ci scordiamo che il nostro rating è arrivato solo un gradino sopra quello greco, che il nostro deficit è enormemente superiore a quello ellenico e che anche il rapporto pil-deficit è sensibilmente più alto. Le malattie che abbiamo sopra nominato, prevedono il versamento di 125 miliardi di euro per il MES ed il taglio di 50/60 miliardi di euro annui per il Fiscal Compact. In questo scenario si inserisce l’assegnare ad uomini uscite dalla banche il governo del paese, abbiamo Saccomanni alla guida delle Finanze, adesso Carlo Cottarelli ex Bankitalia ed ora ex-FMI, deciderà su tagli e spese, contando che dichiarò a suo tempo che l’Italia da sola non ce l’avrebbe fatta e che sarebbe dovuta intervenire l’Europa, come non vedere il prosieguo del disegno già attuato in Grecia e Cipro? Al di là delle singole persone, possibile che non si possa far guidare il nostro paese a chi è stato eletto per farlo? Che si debba far commissariare da chi ha ben altri interessi che fare il bene comune dei cittadini? E’ giusta questa abdicazione della politica alla grande finanza internazionale? Passiamo dallo scoprire che stati “amici” spiano tutte le nostre comunicazioni all’affidarci ad altri “amici” , per non dire “amici degli amici”, debbano decidere i nostri destini. Orwell scrisse il suo celeberrimo e profetico romanzo appunto nel 1984, il prossimo anno cadrà il trentennio, dobbiamo forse pensare a questa scadenza come a qualcosa di cui avere paura? La cessione definitiva della sovranità nazionale ad enti esterni? O dovremmo forse prendere esempio dai comportamenti di Argentina e Islanda? O per contrappunto dobbiamo aspettare di vedere Roma trasformata nell’ennesima Metropolis?


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