Cronache di Leggende Perdute - XX

Da Fabio Iovinella @eroniris
Le grida e il rumore delle armi che cozzano contro scudi ed armature dominavano il campo di battaglia.
Sebbene si combattesse ormai su un solo fronte, i mercenari si trovavano in forte inferiorità numerica, rendendo difficile anche solo non perdere terreno.
"Sono in troppi! Non riusciamo più a respingerli!" Gridò uno dei combattenti.
Una nuova improvvisa carica dei Pallikal sbaragliò gli ultimi scudi che reggevano la linea.
"Non così in fretta!"
Con un potente colpo d'ascia, Yarost' rispedì indietro gli assalitori.
"Forza! Riorganizzatevi e riformate la linea! Questi li terrò occupati io." Disse ritornando minacciosamente in posa da combattimento.
Alcuni Pallikal indietreggiarono intimoriti dal possente Sthula, ma furono ben presto colpiti da sfere infuocate pioventi dal cielo come piccoli meteoriti.
"Ai codardi non è concesso di vivere!" Tuonò una voce roca ed i rimanenti uomini lucertola si scostarono per fare spazio.
L'enorme Pallikal si fece avanti, la sua imponente figura incuteva timore persino ai suoi simili. Il corpo coperto di vecchie cicatrici e bruciature erano la prova delle innumerevoli battaglie combattute per salire al potere nel suo clan, ed ognuna era un trofeo.
"Tu che profani le nostre sacre terre. Tu che calpesti il suolo dei nostri avi, come osi ribellarti and giudizio del Fuoco?" Urlò Periya guardando Yarost' dall'alto verso il basso.
"Hah! Falla finita! Le vostre Terre Sacre sono ad almeno due giorni di cammino da qui. Sappiamo benissimo qual è il tuo obiettivo. I Cristalli contenuti in questi carri!"
"Vedo che non sei uno sprovveduto, ma visto che sai quali sono i miei piani, non posso lasciarti in vita!"
"Oh? Perché? Altrimenti ci avresti risparmiati? Lo sanno tutti che non lasci mai superstiti!"
Senza risposta alcuna, Periya attaccò, invocando una colonna di fuoco proprio sotto allo Sthula che non ebbe il tempo di scansarsi.
"Hahahaha! Brucia nel fuoco purificatore degli elementali!"
"Non così in fretta!" La colonna di fuoco si diradò svanendo, l'enorme ascia di Yarost' uscì dalle fiamme volando in direzione del Pallikal, costringendolo a scansarsi e a terminare l'incantesimo.
"Cosa...?"
"Teletrasporto a corto raggio, nulla che un buon manipolatore dell'etere non possa eseguire." La voce di Alea spiegò al sorpreso Periya.
"È giunto il momento di combattere il fuoco col fuoco." Aggiunse.
La lunga cappa, nera come l'oscurità più profonda, era aperta dalla vita in giù. I pantaloni dello stesso colore terminavano alle caviglie con uno spacco a V che incorniciavano gli scuri stivaletti, lasciando intravvedere la calzamaglia rigata che contrastava con il resto dell'abbigliamento.
Un enorme cappello con la punta piegata all'indietro le copriva il capo, oscurandole quasi completamente il volto. Solo le candide orecchie fuoriuscivano da degli appositi buchi sui fianchi del copricapo.
Senza perdere altro tempo, Alea iniziò a raccogliere l'etere necessario per la magia. Lo stesso fece il Pallikal, preparando il più potente dei suoi incantesimi.
Caratteri luminosi iniziarono ad apparire, bruciando ed incidendo il suolo che toccavano.
"Per gli Undici... non starà mica..." Yarost' ordinò immediatamente agli uomini di tornare ai carri, portandosi dietro i feriti e di abbandonare l'area.
Una coltre di fumo denso e scuro come la notte iniziò ad avvolgere Alea, vorticando fino alla punta del suo bastone, per poi dirigersi verso il cielo a formare un'enorme sfera nera.
Periya al tempo stesso fu circondato dalle fiamme, che ben presto presero l'aspetto di un enorme drago di fuoco.
"Questa è la fine per te lucertolone!"
"Nessuno ha mai sconfitto le mie fiamme, e non sarai di certo tu a fermarmi. Non ora che sto per diventare un Dio!"
La conversazione non durò oltre, entrambi gli incantesimi erano ormai pronti ed in rotta di collisione l'uno verso l'altro.