Cronache di Leggende Perdute - XXIII

Da Fabio Iovinella @eroniris
Il lungo corridoio che attraversava il palazzo terminava su una scalinata che seguiva il perimetro circolare per tutti i quattro piani.
Una volta in cima le guardie si fermarono davanti alla porta decorata con finiture in oro.
La porta fu aperta e la luce che ne uscì quasi abbagliò Alea.
L'enorme lampadario al centro del soffitto era formato da cristalli, i quali emanavano un'intensa luce. La sala riunioni era grande e spaziosa, al suo centro sedeva un enorme tavolo rettangolare al quale potevano accomodarsi senza problemi anche una trentina di persone.
Dal lato opposto della stanza, ad attendere la Bekku, vi era il volto apparentemente sempre imbronciato di Echter Baselard.
"Credevo che fosse l'Ammiraglio a volermi incontrare." Disse Alea osservando l'uomo.
"Ed infatti è così!" Rispose una voce alquanto gioviale che sembrava provenire dalla sedia al capo opposto del tavolo.
La sedia roteò lentamente su se stessa, consentendo finalmente ad Alea di vedere il volto dell'Ammiraglio.
Il volto dai lineamenti delicati contrastava di netto con l'austera divisa militare in grigio, nero ed argento che indossava. Sebbene non riuscisse a nascondere le procaci forme, l'abbinamento di colori e lo stile della divisa risucivano a mascherarle egregiamente, almeno dalla distanza.
La donna si alzò ed inchinandosi rimosse il tricorno che le adornava il capo, mostrando le lunghe orecchie e la coda felina.
"Ammiraglio Lailah Mlodyn. È un piacere conoscerti."
Alea rimase per qualche momento senza parole, mai si sarebbe aspettata che un alto ufficiale potesse essere una Bekku come lei. Di solito i membri della sua stessa razza tendono a tenersi in disparte e difficilmente si fanno coinvolgere in affari di stato, preferendo una vita più calma e rilassata. Non che lei stessa non fosse un caso eccezionale.
"Ammiraglio, le vorrei ricordare la grave accusa che pende sulla testa di questa Avventuriera!" Disse adirato Echter.
"Oh suvvia! Non mi sembra una cattiva persona. E poi devo forse ricordarti chi è che comanda qui dentro?"
L'uomo non osò replicare e si limitò ad emettere un grugnito di dissenso.
"Bene!" Continuò Lailah sorridendo.
Posò il tricorno sul tavolo e si diresse velocemente verso Alea, osservandola da vicino ed annusandola.
"Hmm... hai un odore particolare, diverso. Una persona col tuo profumo non potrebbe mai essere cattiva." E sorridendo nuovamente abbracciò la Bekku.
Alea rimase titubante per un momento non sapendo come comportarsi, e con gli occhi si guardava intorno confusa finché non incrociò lo sguardo di Echter, vistosamente infuriato.
"AMMIRAGLIO!" Urlò l'uomo, e Lailah lasciò Alea.
"Giusto, giusto, mi sono fatta prendere la mano!" Rispose cacciando fuori la lingua in una smorfia.
"Prego, siediti, abbiamo alcune cose da discutere."
Alea non se lo fece ripetere due volte e subito si sedette. L'ammiraglio prese posto proprio di fianco a lei.
"I maghi dell'osservatorio hanno rilevato una oscillazione anomala nel flusso di etere che collega Malkia'wa a Kadala Nadara." Disse con espressione seria.
"Secondo loro è stata usata una potente magia proibita, e l'epicentro risulta essere la zona in cui la tua carovana è stata attaccata."
Alea non parlò, ma si limitò ad ascoltare.
"Un incantesimo di tale potenza difficilmente può essere lanciato da una sola persona, spesso servono più incantatori, e comunque difficilmente se ne esce vivi."
"Quindi adesso volete fermare questa minaccia?"
"Teoricamente per l'uso di magie proibite c'è la pena di morte. Tuttavia..."
"Tuttavia?"
"Ci risulta che la persona colpevole abbia in realtà salvato le vite di decine di uomini, protetto un carico importantissimo per la nostra città e al tempo stesso sconfitto la grave minaccia posta da Periya Palli. Quindi per questa volta chiuderemo un occhio."
Alea non si scompose.
"E sono sicura ci siano delle altre motivazioni, non mi avrete convocato qui solo per dirmi che non ci saranno ripercussioni, vero?"
"In effetti ci sarebbe altro. Ci serve il tuo aiuto. Solo una persona con le tue capacità può salvarci."
"Oh, bene, mi sembrava troppo facile. Cosa devo fare quindi?"
"Jörmungandr è risorto!"