Cronache di Leggende Perdute - XXVII

Da Fabio Iovinella @eroniris
Alea si risvegliò bruscamente, in preda al panico, cercando di coprirsi con le braccia come meglio potè.
"Calma! È tutto a posto." Le disse la piccola Bekku.
Alea si guardò intorno, cercando di capire dove si trovasse. Le enormi strutture cristalline le ricordarono di essere ancora nella caverna.
Portò una mano alla testa che ancora le doleva.
"Che mal di testa assurdo... Andiamocee da qui, alla fine non abbiamo scoperto nulla di utile" Disse rialzandosi.
"Sei sicura di stare bene? Ti vedo un po' traballante" Chiese Al preoccupata.
"Sì... sì sto bene, sono solo un po' scossa. Il sogno che ho fatto non era propriamente dei migliori."
Entrambe si incamminarono verso il lungo corridoio dal quale erano arrivate. Una volta giunte alla fine si pose il problema di come fare a risalire.
"Non puoi volare fin lassù con una corda?"
"No, per qualche motivo non riesco ad usare i miei poteri."
"Beh, allora toccherà fare come una volta." Alea prese dalla sua bisaccia una piccozza e si preparò per la scalata.
La voragine sembrava più profonda di quanto non ricordasse e risalire richiese più tempo del previsto.
Fuori dalla fatiscente costruzione il paesaggio era tuttavia cambiato. La luce che illuminava l'antica città era diventata fredda.
Alea si preparò ad un eventuale scontro, evocando spada e scudo.
La terra tremò lievemente in quelle che sembravno piccole ondate provenienti dall'estremità opposta delle rovine.
La Bekku iniziò a correre in direzione delle scosse, raggiungendo in pochi minuti quello che rimaneva del porto della città.
Il bacino dove una volta arrivava l'acqua del mare era ormai secco e privo di imbarcazioni, al suo interno tuttavia qualcosa sembrava muoversi.
Una bestia enorme aveva preso il posto dell'oceano, e muovendosi di tanto in tanto causava i tremori del suolo. Il lungo e massiccio corpo serpentiforme era ricoperto di squame perlacee che risaltavano particolarmente sotto la fredda luce del cristallo.
"E va bene, questa volta sono davvero nei guai."
La terra iniziò a tremare con più forza, la bestia aveva iniziato a muoversi e ben presto la gigantesca testa di serpente si levò dal groviglio di spire.
"Chi osa disturbare il riposo di Jörmundandr?" La voce tuonò così forte da far vibrare l'aria.
Alea rimase senza parole, nei suoi viaggi aveva visto esseri di dimensioni notevoli, mostri, statue, spiriti e demoni, ma mai aveva incontrato qualcosa di così grande.
"Suppongo che un semplice -Scusa, non era mia intenzione disturbarti.- non sia sufficiente, vero?"
La testa si avvicinò lentamente alla Bekku, osservandola attentamente. La lunga lingua biforcuta della bestia tastò l'aria che la circondava.
"Cosa sei tu? La tua essenza è diversa, nuova, mai percepita prima."
"Io... Io non lo so, vago per il mondo alla ricerca del mio passato, e i miei viaggi mi hanno portata qui." Rispose Alea.
"Interessante. Sei ma non sei, eppure eccoti qui. Il fato ti ha portata a me, affinché ti possa guidare."
"Guidare? Ma se poco fa hai detto di non sapere cosa sono."
"Non so cosa sei, non so chi sei, ma conosco il futuro del mondo e so dove arriverai... se non ti perderai per la strada."
Jörmungandr scosse il capo ed una delle sue squame cadde ai piedi della Bekku.
"Prendila, ti indicherà il cammino." Disse per poi allontanarsi lentamente e immergersi nuovamente nelle sue stesse spire.
"Aspetta! Cosa devo farci con questa? E non era tua intenzione attaccare Kadala Nadara?"
"Non ho alcun interesse nelle vite dei comuni mortali, il tuo Etere mi ha risvegliato ed ho fatto la mia parte. Posso tornare a dormire." Così dicendo la bestia divina si assopì nuovamente e la terra smise di tremare.