(titolo italiano: Giuro che non mi sposo, 2011, Rizzoli)
Siamo alla fine di Eat, Pray, Love, quando l’americana Elizabeth Gilbert si innamora di Felipe, il brasiliano naturalizzato australiano incontrato a Bali, nell’ultima parte del viaggio intrapreso per ritrovare se stessa. Oltre all’amore eterno e all'eterna fedeltà, la coppia (entrambi sopravvissuti a traumatici divorzi) si giura anche un’altra cosa: di non sposarsi mai. Ma il Fato ci mette lo zampino sotto le spoglie della polizia di frontiera americana che arresta Felipe, impedendogli di rientrare negli Stati Uniti se non come cittadino americano. Effettivamente 'condannata' al matrimonio, Liz affronta il compito (e le paure che esso comporta) da un punto di vista storico e antropologico, intervistando amiche, parenti e le donne che incontra sulla sua strada durante i suoi viaggi nel Sud Est asiatico con Felipe, mentre attendono con trepidazione di ricevere il (di lui) visto d’entrata negli Stati Uniti. Il risultato è una personale riflessione sull’istituzione del matrimonio da parte di una scettica convinta come la Gilbert, permeata da un delizioso senso dell’umorismo.
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Cuore di Ferro. Alfredo Colitto
Bologna, 1311. Nel corso del processo contro i Templari, Mondino de’ Liuzzi rinomato medico ed anatomista dello Studium occulta un cadavere il cui cuore è stato tramutato in ferro. Sfidando l’inquisizione in nome della scienza, Mondino mette a rischio una prestigiosa carriera universitaria, nonchè la vita stessa per scoprire la formula alchemica che si cela dietro quella strana trasmutazione. Un bel romanzo, in cui la Bologna medievale si anima di personaggi in bilico tra storia e finzione in un’ottima ricostruzione storica. Peccato per lo stile narrativo un po’ piatto, che penalizza leggermente un giallo altrimenti mozzafiato.
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È il 1545. Venti di guerra soffiano sull'Inghilterra di Enrico Vili dalla vicina Francia, mentre la flotta inglese si raduna a Portsmouth in trepida attesa dell'attacco nemico. Non è il momento migliore per un viaggio da quelle parti, ma l'avvocato Matthew Shardlake non ha scelta: un nuovo caso lo attende proprio lì, nell'Hampshire. E stata la regina stessa a chiedergli di occuparsene: Michael, il figlio di una vecchia governante della sovrana, è stato trovato morto, e tutti sanno che non si tratta di suicidio. Poco prima, Michael aveva cominciato a indagare sui genitori adottivi di Hugh Curteys, suo allievo, un ragazzo sfigurato dal vaiolo, con una terribile storia famigliare alle spalle e un solo amico: un osso di cervo, quello più vicino al cuore, il suo amuleto per vincere la paura. E mentre Shardlake scava nel passato di Hugh e della sua nuova famiglia, scoprendo che quasi nulla è come appare, un caso sepolto da tempo nella memoria dell'avvocato torna d'attualità. Quello di una donna rinchiusa da vent'anni nel manicomio di Portsmouth, Ellen Fettiplace, di cui Shardlake sa con certezza una cosa soltanto: che non è mai stata pazza. (descrizione tratta da ibs.it)
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La briscola in cinque. Marco Malvaldi
Siamo a Pineta, immaginario paese della costa attorno a Livorno diventato località balneare di moda. Tanto che la Pro Loco sta rivoltando l’architettura del paese contro la categoria dei vecchietti costruendo una palestra al posto del parco giochi per i nipoti, un disco-pub al posto della bocciofila, una serie di parcheggi per le moto al posto delle panchine e via discorrendo. Fortuna che c’è ancora il Bar Lume, dove i pensionati possono ancora trovarsi per discutere, litigare, giocare a carte e soprattutto farsi gli affari degli altri. Il che accade in modo particolare quando da un cassonetto dell’immondizia emerge il cadavere di una ragazza giovanissima. Aiutato da nonno Ampelio e dai suoi untrasettantenni compari, Pilade del Tacca, Gino Rimediotti e Aldo del Ristorante Boccaccio, il barista Massimo si improvvisa detective risolvendo brillantemente questo giallo in ‘toscanaccio.’ Assolutamente delizioso.
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