La macchina del caffè è rotta e, come se non bastasse, la moca nella credenza mi guarda e mi dice: "che senso avrei, io, se non tieni nemmeno il caffè in casa?". (Come biasimarla...).Passato l'imbarazzo davanti alla vecchia moca, rimane una confusione frastornata questa mattina. Messo da parte il pensiero di affrontare troppe ore senza caffè, provo a combinare dell'altro. Luca è andato a scuola di buon umore e il piccolo ancora dorme. Tutto viene a mio favore, tranne l'ispirazione (e il caffè).
Ci sono quelle mattine che sembrano allontanare tutto, ed è così che non cavi nulla dalla tua testa. Passati quei quindici minuti al computer, a cercare di capire cosa sia successo negli ultimi due giorni, non ti rimane che dire: "Ah! Tutto qui?". Nulla di particolarmente bello, nulla di particolarmente brutto. Di cosa dovrei parlare?
I panni da lavare sommati a quelli da stirare basterebbero a farti desiderare di sparire dal mondo. Nel dubbio, basta guardare i piatti della cena addormentati e sporchi, gettati nel lavello e assemblati come ubriaconi nel post sbronza. Poveracci anche loro!
C'era il Neorealismo nella mia testa, fino a ieri sera. C'era il libro della Munro tra le mie mani, e la soddisfazione di aver letto le mie quaranta pagine. Confidavo in una recensione brillante, sentita come poche altre. Ma il giorno in cui scriverò di uno dei capolavori del cinema italiano, avrò l'umore a mille e l'ispirazione scalpitante. Avrò gettato alle spalle tutte le "sbornie" esistenziali che nei fine settimana ti si aggrovigliano e, avrò un po' di pace. Avrò le idee, e non per forza chiare, basta che ce l'abbia. Avrò la voglia, l'ispirazione. Avrò la macchinetta del caffè funzionante ad attendermi, come ogni mattina. E avrò una confezione di caffè macinato pronto, da mettere accanto alla vecchia moca.