Cronache di una Au Pair #0

Da Nene
Non so esattamente da dove cominciare a scrivere questo post, ma credo che il modo migliore sia partire dal Principio.
CRONACHE DI UNA AU PAIR - INTRODUZIONE


In Principio vi era la campagna friulana e una (voluta, cercata, ottenuta) disoccupazione.
Vi erano i primi passi nel favoloso mondo dei Freelance, vi erano tazze di caffè e incertezze.
E questa ero io tra ottobre e novembre.
Qualcosa è scattato. Qualcosa scatta sempre, si dice, in questi casi.
Già reduce da viaggi e permanenze più o meno lunghe all'estero ( Londra, ad esempio ), annusavo da qualche tempo la possibilità di passare un periodo un po' più lungo in un paese non convenzionale per i miei standard.
L'inglese mi riesce molto facile, sia scritto che parlato, quindi ho sempre preferito dirigermi verso terre anglofone.
Stavolta sono capitata in Germania.
Avrete visto qualche mio post con delle fotografie di un villaggio che assomiglia abbastanza a Hobbiton  ( qui e qui ). Ebbene mi trovo a Lilienthal, nella Bassa Sassonia. Disto circa 40 minuti di autobus dal centro di Brema.

Ci sono finita perché, dopo un paio di settimane di ricerche, ho trovato una famiglia che aveva bisogno di una au pair.
Cos'è una au pair?
L'au pair - o ragazza alla pari - è sostanzialmente una babysitter, con l'unica grande differenza che viene ospitata e mantenuta dalla famiglia presso la quale svolge il servizio.
Io sono ospite di una famiglia di origine finnico-scozzese-canadese ( hanno una storia molto interessante alle spalle e i rami della loro famiglia sono un po' dappertutto ). Diciamo che vi basta sapere che parlo inglese gran parte del tempo e comincio ora a mescolare qualche vocabolo di tedesco.
Nel mio caso le giornate hanno una routine molto semplice.
La mattina accompagno Noemi ( bambina di anni 5 ) al Kindergarten, che si trova proprio dall'altro lato della strada.
Subito dopo torno a casa e lavoro dal mio portatile. Se invece ho il corso di tedesco (lunedì, mercoledì e venerdì), prendo subito il bus e mi dirigo verso il centro di Brema.
Preparato il pranzo, attendo Elisha ( anni 10 ) di ritorno da scuola, e verso le 15:00 di pomeriggio vado a prendere Noemi al Kindergarten.
Passiamo generalmente il pomeriggio giocando (ultimamente il gioco preferito di Noemi sono le bambole di carta, alle quali non abbiamo fatto mancare tutta una serie di accessori di carta e una casa di cartone), mentre Elisha fa i compiti o va ad una delle sue attività del doposcuola.
Se invece sono entrambi liberi, ci piazziamo di fronte ad un film o alla PS3. Ma succede di rado.
Proprio grazie al fatto che i bambini sono molto inclini ad appassionarsi a quello che gli propongo, la maggior parte delle ore che passiamo assieme le dedichiamo al Fare.
Colorare pietre, costruire bacchette magiche, case di cartone, piccoli oggetti e inventare storie.
Questo è il post numero zero di alcune attività di cui parlerò di settimana in settimana. 
Cose da poter fare con i bambini, letture e progetti DIY.
Alè.
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Comincio subito con uno dei personaggi più gettonati delle favole della buonanotte che sono solita leggere a Noemi.

Si tratta di Curious George, una piccola scimmietta che fa del suo meglio per non incasinare la vita al povero "Man with the Yellow Hat", finendo invece per combinare qualche danno e poi redimersi verso la fine.
Questa è la struttura fissa di ogni "episodio".
Un fatto: Noemi vuole ogni sera quasi le stesse storie.
Una o due favole del libro di Curious George le piacciono particolarmente, e vuole che io ripeta sempre le solite.
Quello che sto imparando è che Noemi ama la ripetizione. Il fatto di poter prevedere cosa succederà, poter completare la storia inserendo esclamazioni e parole che già conosce, le da sicurezza.
La fa sentire partecipe nonostante non sappia ancora leggere.
Il concetto di "nuova storia", invece, le fa un po' paura. Crede di sprecare il gettone della fiaba della buonanotte su qualcosa che potrebbe potenzialmente non piacerle o annoiarla ( lo trovo impossibile, ma rispetto il suo punto di vista ).
Su Amazon non sono riuscita a trovare il libro che sfoglio con Noemi ogni sera, ma solo volumetti di questo genere.

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