Tra un medico e l'altro, io sono partita.
Sono in area lombarda.
Primo giorno milanese.
Ho fatto il colloquio.
Solite domande iniziali, mi parli di lei, le parlo di me, ecc.
"Bene l'orario sarebbe dalle 9 alle 19, senza pausa pranzo"
"Ah, alimentazione in vena, bene"
"Ovviamente puoi mangiare, ti ritaglierai il tuo spazio"
"Ridurrò tutto in frullato, masticare prende tempo. Catetere?"
La retribuzione i primi 3 mesi è da decidere tra morta di fame e barbona, i successivi 6 mesi sarà da prima sopravvivenza, con soli prodotti da discount, tipo la SnuteLa la posso comprare.
Forse.
Faccio un giro per salutare Milano e pensare.
Nei negozi si pensa benissimo.
Ho degli appunti.
Berska?
Non puoi mettere i cappottini viola a 27 euro, che poi una si ricorda di averlo rosa, bianco, rosso, nero, ma non viola, si ricorda anche di essere disoccupata e soffre.
Agenti atmosferici?
Potete iniziare a piovere mentre sono davanti al Mc Donald's quanto volete.
Non mi avrete mai.
Signora che ha chiesto A ME dove fosse la chicco?
A me.
La donna il cui cellulare scrive "chibbò?" (che vuoi) prima di chicco.
Fatevi delle domande.
Per il resto il mio senso dell'orientamento colpisce ancora.
Cercavo un bar e ho trovato un sexy shop.
Però facevano sconti anche lì.
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