Cronache di vita quotidiana green in Germania - parte I

Creato il 11 marzo 2011 da Howtobegreen

Vivere l’ecologia in Germania. Il sabato e la domenica pomeriggio, ma più facilmente il sabato, Frau Kostalonga si dedica a fare le pulizie domestiche. Pulire vuol dire togliere lo sporco e gettare la spazzatura.
Si fa presto però a dire “gettare la spazzatura”.
In Germania la raccolta differenziata è obbligatoria, come da anni anche in Italia.
Un italiano residente in Germania non troverà quindi strano separare plastica da carta e umido.
E invece.
Dunque, Frau Kostalonga dopo aver separato la carta dall’umido e dalla plastica, esce nel giardino condominiale, dove si trovano i cassonetti per la raccolta differenziata, con scritte in tedesco e in cirillico, e lì accuratamente svuota il contenuto a seconda del genere da differenziare.
Dopo la carta, l’umido e il secco, tocca al vetro.
Frau Kostalonga porta il suo sacchetto di bottiglie e vasetti di vetro davanti ai cassonetti per il vetro.
Ce ne sono molti di fronte a lei.
Sta per svuotarne il contenuto nel primo che le capita sotto tiro, quando si accorge dell’occhiataccia e del gesto sconsolato di una signora vicina, che in sassone stretto le fa notare le scritte su ciascun cassonetto.
Alcuni cassonetti sono verdi e portano la scritta Grün Glas (vetro verde), altri sono marroni con la scritta Braun Glas (vetro marrone), e atri ancora sono grigi con la scritta Weiss Glas (vetro trasparente).
Ma sì, doveva essere cieca o daltonica per non essersene accorta subito!
Frau Kostalonga conclude che si fa presto a dire vetro, in Germania.
Bisogna suddividere le bottiglie e i contenitori di vetro e smaltirli a seconda del colore.
Ora, dentro al carrellino di Frau Kostalonga, rimangono solo le bottiglie di plastica.
Ma non aveva già buttato via la plastica? Se le è forse dimenticate?
No, non se le è dimenticate: semplicemente, le porta al supermercato.
In ogni supermercato tedesco che si rispetti c’è un piccolo centro di recupero vuoti e smaltimento bottiglie di plastica.
Nei supermercati più tecnologizzati ci sono dei Pfandautomat, delle macchine grandi come distributori, spesso di colore rosso, che servono per la raccolta e il riciclo delle bottiglie di plastica e dei vuoti riutilizzabili in genere.
Però Frau Kostalonga è una donna all’antica e preferisce sempre poter scambiare quanto meno un sorriso con il giovanotto della Müllstation.
Frau Kostalonga fa la fila e intanto osserva che ci sono delle cose curiose tutt’attorno.
Come ad esempio una cassa di legno colorato, che serve per riciclare i giocattoli per beneficienza, ad esempio.
Ma ora, concentrazione! Tocca a lei.
Ed eccolo lì, il ragazzone cortese! Che guarda nel suo carrellino, getta via le bottiglie di plastica mentre con gentilezza le indica le casse dove sistemare le altre bottiglie rimaste, quelle il cui vuoto è riutilizzabile.
Alla fine fa un rapido calcolo su una cassa e consegna a Frau Kostalonga uno scontrino. Uno scontrino dove però c’è un – davanti alla cifra.
Frau Kostalonga adesso si avvia a fare le compere. Quando arriverà alla cassa, dopo aver tirato fuori dal carrellino la spesa e averla messa sul nastro scorrevole, passerà alla cassiera lo scontrino che il ragazzo cortese del centro di smaltimento le ha consegnato e la cassiera le applicherà uno sconto della cifra riportata sullo scontrino stesso.
Frau Kostalonga torna a casa soddisfatta dopo aver compiuto il suo dovere ecologico: si è divertita e ha pure risparmiato sulla spesa.