Enrico Casarosa è quello del bellissimo cortometraggio La luna che la Pixar ha inserito in apertura dell'ultimo film Ribelle.
Enrico è anche uno di quegli italiani che, per poter fare della propria passione un lavoro, ha lasciato l'Italia alla volta degli Stati Uniti, San Francisco, e che, grazie alle sue capacità, è finito alla Pixar, quella fucina di talenti che ha rivoluzionato il mondo dell'animazione digitale.
Ma Casarosa è anche e soprattutto un disegnatore, un narratore di storie per immagini. E ne dà dimostrazione in questo bel lavoro appena uscito, Cronache veneziane.
Questo graphic novel racconta fondamentalmente una storia d'amore, e i numerosi viaggi in aereo che l'hanno costellata: dagli Stati Uniti a Venezia e ritorno, da San Francisco al Messico e ritorno, dagli Stati Uniti a Genova e ritorno.
In realtà, dal punto di vista strettamente narrativo, l'andamento è molto frammentario, tenuto insieme dal dialogo costante del protagonista, lo stesso Enrico, con la sua coscienza buona e quella cattiva nella forma classica di un "angioletto" e di un "diavoletto". Proprio questi dialoghi sono forse l'aspetto meno riuscito di Cronache veneziane, per quel po' di stucchevolezza ed adolescenzialità che inevitabilmente li caratterizza.
È invece molto convincente - nonché profondamente romantica - la storia d'amore ivi raccontata, che è poi quella tra Enrico e la ballerina Marit, prima sua fidanzata, poi moglie. È questa storia d'amore che stimola i passaggi più belli, più divertenti, più commoventi e veri.
Ne viene fuori il ritratto di una persona per la quale il rapporto tra la vita e il disegno è costante e profondamente complesso. Casarosa fa passare attraverso le sue matite e i suoi acquerelli qualunque emozione ed evento significativo della vita, a volte ricrea la vita attraverso il disegno, altre volte il disegno aggiunge spessore alla vita.
Dunque, non solo vita e letteratura possono essere intrecciati al punto tale da risultare indistinguibili e indivisibili, ma anche vita e disegno, come Casarosa ci dimostra.
Voto: 3,5/5