Crossed di Garth Ennis e Jacen Burrows - ed. italiana Panini Comics - Collana 100%Brossurato 256 pagine a colori, 20.00€Consigliato ad un pubblico adulto. Finalmente l'epoca dei vampiri è tramontata.
E meno male aggiungerei, visto in cosa li aveva trasformati la Meyer, la scrittrice della trilogia di
Twilight.
Una compagine di tristi smunti pallidi personaggi, buona per far sognare le
emo-ragazzine depresse e infoiate.
Mi sono sempre tenuto alla larga da questa letteratura scappata dall' etichetta
Harmony, ma siccome a questo mondo siamo tutti peccatori, me compreso
, mi capitò invece in un attimo di debolezza, di vedere il primo film.
E dopo aver tirato giù dalle loro soffici nuvole un cospicuo numero di santi del paradiso, con bestemmie che avrebbero fatto impallidire persino il letterista di Tarantino, tutto questo sentendo i dialoghi del film, una volta più calmo non potei fare a meno di notare come la
Meyer e la regista
Hardwicke, (della quale per vostra decenza vi risparmio la filmografia), nel costruire la loro personalissima
cornucopia, avessero stuprato e saccheggiato e rivisitato con discreto cattivo gusto, l'opera di
Anne Rice, come per esempio il bellissimo
Intervista con il vampiro.
Ma finalmente come dicevo pocanzi, la loro epoca è finita. Ed ai vampiri sono susseguiti gli zombi.
Io zombo, tu zombi, egli zomba....Ora, chi prima, chi dopo, tutti quelli che contano si sono cimentati con il concetto di vita oltre la morte, vita votata più che altro al bighellonare senza sosta per le strade alla ricerca di qualcuno da mordere e o divorare,
concept che con gli anni si è sempre poi associato alla catastrofica fine della società moderna così come la conosciamo:
Si, come ci illustra l'esimio tuttologo
Pico Dè Paperis, persino il nostro
Zagor, in una sua avventura ha avuto a che fare con gli zombi, anche se in quella storia,
lo Spirito con la scure dovette vedersela con quelli tipici del folklore
Haitiano creati attraverso
riti vudù. In occindente invece, la magia ha sempre centrato poco o nulla con le orde di zombi che infestano all'imporvviso le strade, quasi sempre, ad esclusione di
Dylan Dog, in cui i non morti sono frutto degli esperimenti della sua nemesi demoniaca
Xabaras, qui da noi la colpa della regressione in mostri dal succhiotto estremo, è sempre colpa dei militari, di qualche biologo troppo audace, di qualche virus che sfugge al controllo dei suoi creatori, o addirittura tutte le cose insieme:Per S. King, in
Cell la metamorfosi avviene attraverso un impulso lanciato da tutti i cellulari in funzione, tutte le persone che in quel momento stavano usando il cellulare si trasformano in mostri privi ci coscienza con l'irrefranabile volontà di mordere ed uccidere il prossimo.Per i creatori del famoso videogioco
Capcom,
Resident Evil, era un virus, il
virus T, sfuggito al controllo della
Umbrella C.L'errore umano
, è alla base della trama anche di
28 giorni di Boyle
, dove dei sedicenti animalisti liberano dei
cani
infetti
e
The Walking Dead di Kirkman, per il primo gli zombi non sono morti, sono vivi e folli, corrono come matti e mordono a destra e a manca ed infettano in pochissimo tempo. Per
Kirkman gli zombi sono quelli classici alla Romero, tanti, lenti ed incapaci di proferire parola e con una fame insaziabile, il fortunato autore americano però si spinge oltre ed ipotizza uno scenario ancora più inquitante: il virus ormai presente in tutti gli uomini, si attiva soltanto quando questi muoiono, come scopre
Rick il vicesceriffo protagonista della sua serie a fumetti talmente seguita ormai che ha anche avuto una trasposizione televisiva, un telefilm giunto alla seconda stagione.Kirkman è il vero responsabile del ritorno dei morti viventi, sulla scia del successo della sua serie, abbiamo avuto un milione di variazioni sul tema:
Marvel Zombie, in cui gli autori (tra cui Millar e lo stesso Kirkman), approfittando degli universi paralleli, hanno creato un mondo in cui un virus proveniente dallo spazio, infetta solo i supereroi, che spinti da una
"FAME INSAZIABILE" (titolo della prima miniserie) hanno divorato l'intera umanità.In
Blackest Night, di G. Jhons e I. Reis, gli zombi sono membri del corpo delle
Lanterne Nere, affamati di emozioni più che di carne.
Rick Reminder e
Tony Moore invece ipotizzano cosa accadrebbe ad una troupe di film porno se gli zombi irrompessero sul set, nel delizioso
XXX Zombie. Alla fine arriva Ennis... Ad un certo punto Ennis avrà pensato: "Cazzo!" (
Perchè Ennis, lo sapete benissimo, pensa e parla così) "Sono l'unico
coglione, che ancora non ha fatto una zombie-story?!"
Allora ha chiamato quelli dell'
AVATAR e gli ha parlato del suo imminente progetto, però l'editore non ha potuto fare a meno di nascondere uno scetticismo, era come giungere a Eldorado dopo che le maggiori vene aurifere erano state tutte saccheggiate, difficile cavarne un guadagno,d'altronde qualsiasi cosa si dicesse o si facesse sugli zombi adesso, non poteva avere poi chissà cosa di originale. Come per esempio il rilancio di
Simon Garth su collana
MAX, o l'assurdo
Manuale per sopravvivere agli attacchi zombi (in Italia ed. Panini, 13€), per quanto audaci non riescono a scrollarsi via dalle pagine la sensazione di deja-vu, di qualcosa di già visto e già letto.Diciamolo, l'opera di
Kirkman, ha tutto quello che serve sugli zombi.Dialoghi e caratterizzazione dei personaggi, che rasentano la perfezione, scenari inquietantemente fattibili, chicche ineguagliabili come il vivere all'interno di una prigione, o il personaggio di
Michonne, l'avvocato di colore armata di
katana che gira con due zombi a guinzaglio privati di braccia e mandibola. Insomma, sarebbe stato decisamente arduo trovare qualcosa di veramente originale a questo punto, che valesse la pena di pubblicare.
Ma Ennis è un furbacchione, per quel che concerne sventramenti ed ultraviolenza, non ha bisogno di mentori o guide, tocca solo lavorare su alcuni particolari per rendere appetibile il suo fumetto.E le occasioni e le idee sono tutte intorno a lui, basta solo saperle cogliere e mescolare bene:
- Probabilmente da Danny Boyle (28 giorni dopo), prende l'idea che in realtà gli infetti non sono dei non-morti, sono vivi e vegeti, coscienti fino ad un certo punto della loro condizione. Niente cadaveri violacei e ciondolanti per i vicoli bui della città quindi, ma individui folli, veloci e spietati, che con il passare del tempo mutano il loro comportamento, si adattano e si evolvono, imparano, e si riuniscono in gruppi sviluppando una gerarchia determinata dalla forza degli individui. Una cosa del genere si era vista anche nel romanzo di King (Cell).
- Difficile non pensare che un altro media a cui Ennis abbia attinto per sviluppare la sua orripilante creatura, non sia "The Crazies", in Italia ribattezzato La città verrà distrutta all'alba, altro film che ha alla base della sua trama un'arma biologica capace di rendere gli uomini spietati assassini, questi però, esattamente come i suoi scrociati, conservano comunque ricordi, una certa lucidità e creatività per quel che concerne l'omicidio.
- Dagli autori del film Cloverfield, Ennis adotta il trucco narrativo di non fornire alcuna spiegazione riguardo quel che sta succedendo, per tutto il volume, non c'è un minimo accenno alla causa del contagio o al modo in cui esso si sia propagato su scala mondiale. Protagonisti e lettore sono messi di fronte all'apocalisse già compiuta, riducendo il tutto ad una lotta di sopravvivenza.
- da Kirkman prende l'ispirazione per i dialoghi dei suoi personaggi. Dando modo di aver inteso per bene il segreto del successo del fumetto dell'autore americano. In effetti i dialoghi che leggerete in Crossed sono il motivo maggiore, per il quale questo fumetto è associato così tanto a Walking Dead. Quelli e le situazioni da camping estremo sono diretti figli del fumetto della Image Comics, ovviamente sceneggiati alla maniera di Garth Ennis.
- Infine da Bret Easton Ellis, autore di American Psycho e Glamorama, ma volendo anche dal romanzo di Palahniuk, Cavie, apprende nuove tecniche per stomacare il lettore
Questa più o meno è la bibliografia a cui il buon Garth attinge per il suo Crossed..
Crossed o non Crossed? Questo è il problema.Ma alla fine
, Crossed, val la pena di essere letto o no?
Letto sicuramente, comprarlo sta a voi deciderlo, l'edizione
Panini, è il solito brossurato da 20€, la cosa buona è che le pagine sono 256, quindi il volume ha un suo rispettabile peso, quanto meno nel tenerlo tra le mani non vi sentirete rapinati dall'editore modenese. Considerando anche che dello stesso
autore, in media
, The Boys (IMHO pessimo), costa ben 11€ per appena 96 pagine. L' incipit è uguale a tutti gli altri media del genere
disastro ed altri macelli: in una cittadina come un' altra in una sera come un' altra si scatena la fine del mondo, la priorità è di uscirne vivi e la speranza è che la sciagura sia contenuta solo nella propria città, che saccapndo da essa si andrà incontro ai soliti militari, alla cavalleria che vi salverà.
Niente
di tutto questo. Ennis come suo solito estremizza il tutto ai limiti della sopportabilità, è come vedere uno snuff-movie a fumetto, tutto quel che è omesso negli altri film o comics del genere, tutto quel che è lasciato all'immaginazione del lettore, e vive nello spazio bianco tra una vignetta e l'altra, Ennis ve lo piazza sotto il naso, incurante delle reazioni, gli scrociati fanno paura perchè godono di quel che fanno.Non sono zombi mossi da una fame ancestrale che diventano pericolosi solo se vi sentono vicini, gli scrociati vi vedono, vi seguono, vi attaccano, vi violentano vi smembrano e vi divorano.
Sembra che il virus, il battere o il gene veicolato, qualsiasi cosa sia, (
io però che da poco ho finito di leggere NEXT di Critchon, simpatizzo per l'ipotesi del gene, per via dell'ulcera a forma di croce che spunta sul viso di tutti gli infetti), abbia la facolta di disattivare quella parte di cervello adibita all'autoconservazione ed al controllo degli istinti più bassi, come addirittura smembrare e stuprare persino i bambini.Ennis, che si è spinto fino al creare
Kessler la scimmia, l'agente CIA che si masturba vedendo le giovani atlete in carrozzina alle Paraolimpiadi, qui va oltre, se in The Boys l'ultraviolenza è attuita da una marcata, dissacrante satira al fumetto supereroistico, che allegerisce la lettura ed un alcuni frangenti può persino divertire, qui l' orgia splatter di violenza gratuita a cui vi sottopone è priva di qualsiasi filtro o attenuatore, è tanta è può anche nauseare.
Il tratto preciso di
Jacen Burrows ed i colori di
Juanmar e
Greg Waller non fanno che
peggiorare la situazione, le tavole estremamente realistiche e dettagliate. Molte volte osservandole vi stupirete nello scoprire i dettagli inquietanti con sui l'autore scozzese guarnisce la sua sceneggiatura.Cazzocavallo il leader di un gruppo di infetti che braccherà il gruppo dei protagonisti, usa il pene di un equino come un manganello, molti degli
scrociati si coprono con pelle umana, e quasi ogni tavola nasconde qualche particolare raccapricciante.I disegni puliti , le anatomie e le espressioni privi di qualunque stilosità fumettistica di sorta, rendono le nefandezze di Ennis in qualche modo vere e prossime, e pertanto angoscianti.
Alla fine Crosses è un survival-horror post apolalittico, con ben pochi sopravvissuti, da leggere, ma caldamente raccomandato solo agli amanti del genere e ai fan di American Psycho.Che in vari passaggi vi lascerà abbastanza interdetti a meno che non vi chiamate Charles Manson. Aspettiamo con ansia l'ormai prossimo seguito che dovrebbe avere al timone anche
David Lapham autore della spy story-splatter
Terror inc (Marvel linea MAX).Baci, anzi morsi ai pupi.